Gli "esperti" della finanza e gli economisti sembrano parlare una lingua diversa da quella di tutti noi. Loro fanno affidamento sul fatto che noi non capiamo un accidente di quello che dicono. Sanno benissimo che qualora venisse rivelato il gioco d'azzardo che sta alla base dei loro cosiddetti "mercati" così potenti, tutti si renderebbero conto della follia su cui si basa realmente il sistema capitalistico. [English]
Ma la verità è rivoluzionaria ed è importante leggere tra le righe del gergo bancario. Qui si cerca di spiegare il significato di alcuni dei termini maggiormente usati.
I CDS vengono emessi generalmente per una durata che va da 1 a 10 anni, con una media di 5. In questo esempio, D sta facendo il gioco di pagare 500mila dollari all'anno a C nella speranza che B non riesca a pagare il suo debito ad A, nel qual caso C dovrà versare a D l'ammontare del debito di B (100 milioni di dollari). Ora immaginiamo uno scenario in cui la Banca C abbia venduto 100 CDS su questa transazione a altrettanti speculatori finanziari. Finché le cose vanno bene e la Banca B restituisce ad A il prestito originario, in base agli accordi, la Banca C sembra aver fatto un affare straordinario: un'entrata di 50 milioni di dollari all'anno per non fare quasi nulla. Ma cosa succede se B non paga? Ora C si trova essa stessa a dover dare ad A i 100 milioni dell'originario CDS, ma anche 100 milioni di dollari ad ognuno dei 100 proprietari dei "naked CDS" - un conto da urlo di 10mila milioni. All'improvviso i 50 milioni di dollari annui di entrate non sembrano essere più sufficienti.
I CDS esistono sin dai primi anni '90, ma fu l'approvazione del Commodity Futures Modernisation Act (CFMA) da parte del governo Clinton nel 2000 che rese legale il concetto di poter accendere una "assicurazione" su una transazione in cui non si ha nessun ruolo. Alla fine del 2007 c'erano 62,2 bilioni di dollari di CDS in giro nei mercati, di cui più di metà erano pura speculazione di "finanzieri" che non c'entravano niente con il debito originario. Questo è il casinò del capitalismo alla sua massima espressione. E pure del tutto privo di regole.
Naturalmente la cosa si regge sul fatto che gli assets che stanno dietro i prestiti mantengano il loro valore e che i mutui o i clienti siano in grado di ripagare i prestiti originari. Ma... Prendiamo il caso dei tanti erogatori di mutui sub-prime che sono spuntati come funghi negli USA durante gli anni '90. Il loro modus operandi era quello di vendere i mutui il più velocemente possibile, senza porsi il problema se i mutui fossero restituibili. Questa operazione veniva fatta soprattutto ricorrendo agli Adjustable Rate Mortgages (ARMs). Pur di far firmare la gente, questi ARMs venivano offerti ad un tasso iniziale dell'1 o 2%. Ma questo tasso sarebbe stato aggiustato verso l'alto in un periodo da 1 a 3 anni, saltando così in alto da toccare anche un tasso dell'8 o 9%.
Poiché questi signori vendevano il debito quasi immediatamente, le compagnie erogatrici dei mutui non si preoccupavano della loro restituibilità. Ed altrettanto velocemente, li impacchettavano (diciamo un migliaio) in un mazzetto da vendere ad una delle più grosse banche di Wall Street. La banca avrebbe poi fatto un ulteriore mazzo con i mazzetti acquistati, li avrebbe piazzati e venduti facendoli passare per investimenti. Ma le banche, i fondi pensione o gli hedge funds che acquistavano questi investimenti, lo facevano sulla base del fatto che l'originario fruitore del mutuo avrebbe ripagato il debito più gli interessi, dando loro dunque un interesse dell'8-9%. Ma quando è scoppiata la bolla della casa e quando i proprietari dei muti sub-prime hanno iniziato a non ripagare il debito, una grande quantità di detentori di CDO si sono ritrovati con investimenti che non avevano più valore.
E quando un mutuo non veniva restituito in California, poteva essere un hedge fund a Hong Kong a ritrovarsi con un investimento senza valore. I CDO sono stati un'altra invenzione dei liberi mercati degli anni '90. Il primo CDO è stato emesso nel 1987. Alla fine del 2006 ne giravano CDO per un valore di 2 bilioni di dollari.
Come già detto, la banca di Wall Street fa un bel mazzo con gruppi di questi mutui o prestiti, li piazza e quindi li vende come investimenti. Era un "mercato" che è esploso quando il boom finanziario stava crollando. Nel suo libro sul collasso della Lehman Brothers Bank, "A Colossal Failure of Common Sense", l'ex-vicepresidente della Lehman, Larry McDonald racconta come
"In una terra di innata avarizia come Wall Street, quel tipo di razzia a sangue freddo di aziende fatta dalle compagnie LBO non è che un'altra grossa tentazione per quella specie di grottesca ingordigia personale che ha scorazzato a Wall Street per oltre un secolo ... nell'estate 2005 ... le LBO sono esplose in modo inimagginabile ... fino a 117 miliardi di dollari, tra industrie, vendite di azioni, fusioni e scalate ... Il valore delle acquisizioni in tre mesi a metà del 2005 era del 41% superiore a quello dell'anno precedente. Gli specialisti delle scalate hanno stimato in 50 miliardi di dollari il valore delle acquisizioni negli stessi tre mesi, con un valore a fine anno stimato intorno ai 180 miliardi di dollari". (p. 141)Ma quando il castello di carte è crollato, la sua onda d'urto non ha portato che devastazione.
La Commercial Paper è essenzialmente una sorta di cambiale "pagherò", e così è stata più o meno dal XIX secolo. Ma negli anni '90 e nei primi anni del 2000, la Commercial Paper ha iniziato ad essere usata dalle grosse banche come mezzo con cui chiedere in prestito denaro a breve termine per investirlo in titoli a lungo termine sui mutui che pagavano un rendimento più alto. Quando è giunto il momento di restituire il prestito contratto a breve termine, la banca non fa che prenderne un altro da un'altra banca per usarlo nell'"investimento" in corso.
La rilevante quantità di denaro nel mercato delle Commercial Paper degli USA è cresciuta nel periodo 2001-2007 da 1,25 bilioni di dollari ad oltre 2,25 bilioni. Dato che tutto questo si appoggiava sul mercato della casa negli USA, noi tutti sappiamo oggi cosa c'era dietro l'angolo!
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali
Questo articolo è tratto da "The Irish Anarchist Review", N°2, pubblicata nell'autunno 2010.