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E dopo lo Sciopero Generale del 29 Settembre? Sciopero dei consumatori, il 21 dicembre!

category iberia | economia | appello / petizione author Friday November 12, 2010 16:48author by Confederación General del Trabajo - CGT Report this post to the editors

Sciopero dei consumatori contro il capitalismo: Giornata senza consumi, un giorno senza acquisti.

Dopo lo sciopero generale del 29 Settembre, mentre stiamo preparando la richiesta di nuovi scioperi generali nello stato spagnolo e per uno sciopero generale in Europa, abbiamo continuato con un calendario di manifestazioni, proteste, lotte nelle fabbriche, in aziende, settori, aree... contro le politiche antisociali del governo, la riforma del lavoro, la riforma delle pensioni, i tagli sociali e del lavoro, per rivendicare l'abrogazione di queste leggi e creare le basi di un nuovo modello sociale, economico e produttivo che non sia basato sul produttivismo, la crescita indiscriminata, lo sviluppo cieco, lo sfruttamento, il consumismo. [Castellano]
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E dopo lo Sciopero Generale del 29 Settembre? Sciopero dei consumatori, il 21 dicembre!

Sciopero dei consumatori contro il capitalismo: Giornata senza consumi, un giorno senza acquisti.


MANIFESTO:

21 DICEMBRE: SCIOPERO DEI CONSUMATORI CONTRO IL CAPITALISMO: GIORNATA SENZA CONSUMI, UN GIORNO SENZA ACQUISTI

Perché fare un sciopero?

Dopo lo sciopero generale del 29 Settembre, mentre stiamo preparando la richiesta di nuovi scioperi generali nello stato spagnolo e per uno sciopero generale in Europa, abbiamo continuato con un calendario di manifestazioni, proteste, lotte nelle fabbriche, in aziende, settori, aree... contro le politiche antisociali del governo, la riforma del lavoro, la riforma delle pensioni, i tagli sociali e del lavoro, per rivendicare l'abrogazione di queste leggi e creare le basi di un nuovo modello sociale, economico e produttivo che non sia basato sul produttivismo, la crescita indiscriminata, lo sviluppo cieco, lo sfruttamento, il consumismo.

Lottare contro il consumismo è lottare contro il capitalismo, il quale aumenta lo spreco delle risorse, incrementa la produzione al solo scopo di ottenere profitti a scapito della salute e della qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori o della continuità stessa della vita sul pianeta.

Il consumismo è lo stile di vita caratteristico di questo sistema sociale neoliberista che sfrutta le persone, saccheggia le risorse dei paesi poveri, genera la malattia cronica della insoddisfazione permanente, e che senza soddisfare i bisogni più elementari, ci rende contemporaneamente schiavi di tutto il superfluo e inutile che il mercato presenta.

CHE COS'E' LO SCIOPERO DEI CONSUMATORI?

È molto di più che un giorno senza acquisti. Implica ripensare il sistema di produzione che subiamo. Implica una riflessione molto critica sulle abitudini e gli stili di vita che abbiamo, come ci comportiamo, cosa pensiamo, perché lavoriamo, che senso ha la proprietà, dove buttiamo quello che guadagniamo... Implica un impegno di austerità, un impegno di condivisione di lavoro e ricchezza, un impegno per quella che definiamo "decrescita" e che sono scelte di vita positive contro l'ostentazione del lusso, la stravaganza, il superfluo ...

Significa cambiare l'ordine delle priorità su ciò che occorre continuare a produrre, in quali settori continuare a crescere e in quali settori è necessario invece diminuire, riflettendo su cosa mangiare, sulla qualità della vita, sulla sovranità alimentare, sulla qualità dei prodotti che mangiamo, dando precedenza alla solidarietà con i paesi e le persone sfruttate dal primo mondo, e quindi anche da noi, sulla necessità di riciclo, di condivisione, di sostegno reciproco, sul tipo di energia rinnovabile che deve essere promosso...

Lo sciopero del consumo serve per affermare la nostra capacità di autonomia e autogestione contro un sistema produttivo capitalista che considera le persone solo in quanto consumatori o risorse da sfruttare.

Si tratta di boicottare e non acquistare qualsiasi tipo di bene, prodotto o servizio il prossimo 21 dicembre, con l'obiettivo di paralizzare il sistema produttivo, le grandi aziende, le banche, le multinazionali e far pressione sui "governanti dello Stato centrale, regionale e locale" perché cambino la loro attuale politica economica non sostenibile e anti-sociale che brutalizza, disprezza e deruba tutti i gruppi sociali svantaggiati.

CHI PUO' FARE LO SCIOPERO?

A differenza di uno Sciopero Generale, lo Sciopero dei consumatori può essere sostenuto da tutta la società, a cominciare proprio da chi sta subendo questa crisi: disoccupati, pensionati, lavoratori, autonomi, studenti, ecc

COME PARTECIPARE ALLO SCIOPERO?

Semplicemente non acquistando né consumando qualsiasi tipo di bene, prodotto o servizio che non sia essenziale. Per esempio:

  • Quando ci si alza, consumare la quantità minima di energia elettrica o di acqua, abbassare il termostato di qualche grado, non utilizzare prodotti inquinanti, tossici ...

  • Eseguire i propri spostamenti utilizzando i mezzi di trasporto pubblico e, se possibile, a piedi o in bicicletta. Se l'uso di un determinato veicolo è essenziale, cercare di non viaggiare da soli e condividere il viaggio con altri.

  • Non comprare nei grandi magazzini, centri commerciali, supermercati, banche, distributori di benzina, bar, caffetterie, ristoranti, negozi, centri estetici o uffici telegrafici ...

  • Evitare l'uso del telefono, l'uso delle carte di credito, l'invio di messaggi di posta elettronica, l'installazione di alcun servizio ...

  • Ritirare i soldi dalle banche (che li hanno) per far loro capire che il denaro è nostro e noi abbiamo il potere di trasformare la realtà.
CONTRO CHI E' LO SCIOPERO?

Lo Sciopero del consumo non è contro le piccole imprese o i lavoratori autonomi, i quali pagano anch'essi per la crisi che le banche, le multinazionali e gli speculatori hanno causato. Tali settori possono e devono sostenere questo sciopero.

Lo Sciopero del consumo è contro i responsabili della crisi (le banche, la speculazione, i datori di lavoro, i politici). Le grandi banche, le multinazionali e gli speculatori che hanno causato la crisi globale dei mercati finanziari e che hanno ricevuto decine di miliardi dai contribuenti, ora stanno facendo pressioni sui governi per ritardare l'età pensionabile a 67 anni, per ritardare ancora più il pensionamento proprio come hanno già ottenuto con la Riforma Lavorativa, per privatizzare la Previdenza sociale trasformandola in assicurazione, e vogliono tagliare ancor più i diritti sociali e lavorativi, continuare a ridurre il nostro potere d'acquisto abbassando o congelando ancor più salari e pensioni..., ed è necessario fermarli.

Con questo sciopero possiamo dimostrare in che mani sono le chiavi per la trasformazione sociale e definire un nuovo modello di produzione sociale non basato sul consumismo, la speculazione e lo sfruttamento delle persone e del pianeta.

Il modello politico ed economico del capitalismo e il neoliberismo hanno fallito, socialmente ed ecologicamente. Il capitalismo cerca di continuare ad aumentare le sue fortune, tagliando i nostri diritti, i salari, le prestazioni sociali e cercando di farci lavorare più ore per meno soldi. Questa è la sua proposta spietata per creare posti di lavoro. Dobbiamo dimostrare a coloro che sono i veri responsabili di questa crisi e alle loro marionette, "la classe dirigente”, che siamo la maggioranza della società: disoccupati, studenti, lavoratori, pensionati, autonomi che con il nostro lavoro manteniamo l'attuale modello sociale e, se vogliamo, lo possiamo cambiare.

Siamo stufi e stanchi di subire un doppio furto:

  • Mentre ci chiedono sforzi economici con maggiori imposte ed austerità salariale, le grandi fortune continuano ad aumentare scandalosamente. I dirigenti ed i consiglieri dell'IBEX 35 hanno un salario medio di 1 milione di Euro, mentre a Wall Street continuano ad incrementare i loro salari al punto che, sommati, sono maggiori del PIL spagnolo.

  • Intanto che chiedono di facilitare ancor più i licenziamenti, essi blindano i loro contratti percependo indennità milionarie. (9,1 milioni di euro è costato il licenziamento di un dirigente a Gullón).

  • Ci chiedono moderazione nelle pensioni, ma Botìn (Santander) o Francisco González (BBVA) si sono aggiudicate pensioni da 24,6 e 79,8 milioni di Euro.

  • Tagliano i diritti sociali e aumentano le imposte che colpiscono la maggioranza dei cittadini (IRPEF, IVA), ma non prendono nessuna misura affinché chi ha causato questa crisi collabori nella sua risoluzione: regolando le SICAV, stabilendo una tassa sulle transazioni internazionali, gravando la tassa sulla CO2 o semplicemente facendo in modo che paghi più chi ha di più.
Per la ripartizione del lavoro e della ricchezza. Ripartire il lavoro per lavorare di meno tutti, riducendo perciò l'orario di lavoro senza perdita di retribuzione, eliminando le ore di lavoro straordinario e il lavoro a cottimo, alzando l'età pensionabile ed escludendo gli intermediari, quali i subappaltatori o le Agenzie di lavoro temporaneo.

Distribuzione della ricchezza, intendendo questa divisione non come una distribuzione di azioni o di dividendi tra la popolazione, ma impiegando i soldi per servizi pubblici di qualità e universali, in modo che possano goderne proprio coloro che effettivamente producono la ricchezza.

Contro la Riforma del Lavoro e la Riforma delle Pensioni, per la conservazione del potere d'acquisto per i lavoratori e i pensionati, per un nuovo modello sociale e produttivo sostenibili i cui beneficiari siano le persone e non i mercati.

Dopo il 29 Settembre? Il 21 dicembre, sciopero dei consumi contro il capitalismo.


Traduzione a cura di Roberto Meneghini per FdCA - Ufficio relazioni internazionali

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