"Troviamo inaccettabile la nuova riforma del lavoro, il piano di aggiustamento per ridurre il deficit e la prossima riforma del sistema pensionistico che il governo del Sig. Rodriguez Zapatero vuole imporre ai lavoratori e alle lavoratrici. Tali misure sono profondamente ingiuste poiché con esse, il costo della crisi ricade sulle classi popolari e non sui veri responsabili della crisi." [Castellano] [English] [Français]
Con l'obiettivo di far fronte a queste misure antipopolari, sin dallo scoppio della crisi il sindacalismo più combattivo [tra cui la CGT, CNT, SO, ecc.] si era appellato perché fosse convocato uno sciopero generale, ma a causa della sua presenza limitata al di fuori di certi luoghi di lavoro, questo non si era verificato fino ad ora, con la convocazione dello sciopero generale per il 29 settembre da parte di Comisiones Obreras (CCOO) e di Unión General de Trabajadores (UGT).
E' molto importante che questo Sciopero Generale abbia un buon esito e che il 29 settembre ci sia davanti ai luoghi di lavoro e nelle piazze la più numerosa contestazione possibile alle politiche del governo di Zapatero. Se lo sciopero fallisse, sarebbe un fallimento non solo per quelli che la maggior parte dell'opinione pubblica percepisce come convocanti, CCOO e UGT, bens' di tutta la classe. Al contrario, più lo sciopero riesce, più grande sarà il trionfo dei lavoratori, dal momento che sarà una dimostrazione chiara della forza che risiede nella nostra unità nonché un passo in avanti per la nostra coscienza e i nostri livelli organizzativi.
Riproduciamo qui un comunicato internazionale prodotto dalla CGT e sottoscritto da diverse organizzazioni di stampo libertario.
La situazione generalizzata di crisi colpisce la classe lavoratrice e in modo particolare i settori più precarizzati. Questo succede in numerosi paesi, con lo Stato spagnolo unodei più colpiti.
Condividiamo con i nostri compagni della CGT gli obiettivi dell'indizione di sciopero, che puntano a difendere le libertà e i diritti sindacali, sociali, economici, ambientali di tutti i lavoratori e le lavoratrici e di tutte le classi popolari di fronte agli attacchi da parte delle multinazionali e istituzioni finanziarie.
Troviamo inaccettabile la nuova riforma del lavoro, il piano di aggiustamento per ridurre il deficit e la prossima riforma del sistema pensionistico che il governo del Sig. Rodriguez Zapatero vuole imporre ai lavoratori e alle lavoratrici. Tali misure sono profondamente ingiuste poiché con esse, il costo della crisi ricade sulle classi popolari e non sui veri responsabili della crisi. E' inammissibile che le stesse entità che hanno generato la crisi siano coloro che impongono le proprie proposte per uscire dallo stesso, proposte che finiranno nel ridurre i diritti della classe lavoratrice e aumentare i benefici per il sistema capitalista in generale.
Per queste ragioni, sosteniamo le parole d'ordine proposte dalla CGT per questo Sciopero Generale: "Per la ripartizione del lavoro e della ricchezza": ripartizione del lavoro: lavorare meno per far lavorare tutti e tutte, riducendo lagiornata lavorativa (senza riduzione di salario) e l'età pensionabile, impedendo ingiusti licenziamenti di massa, così come gli straordinari, il lavoro a cottimo, ecc. Ripartizione della ricchezza, intesa non come una redistribuzione di dividendi o azioni tra la popolazione, bensì usando il danaro per le prestazioni sociali e salariali per tutte le persone disoccupate e una distribuzione solidale delle risorse.
La crisi colpisce in modo generalizzato, pertanto le nostre organizzazioni combattive si impegnano a continuare di lavorare per una continuità nelle mobilitazioni.
Firme (elenco aggiornato al 22.09.10):