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Chiamata per le giornate d’azione internazionali 17-20 settembre

category russia / ucraina / bielorussia | repressione / prigionieri | comunicato stampa author Monday September 06, 2010 21:01author by AD - Avtonomoe Deistvieauthor email info at khimkibattle dot org Report this post to the editors

Liberiamo gli ostaggi di Khimki!

28 luglio 2010 davanti del palazzo dell’amministrazione della città Khimki vicino Mosca più di 200 giovani antifascisti e anarchici fecero una manifestazione spontanea per la protezione della foresta di Khimki, che ora viene tagliata per i bisogni del grande business. Quest’azione, durante la quale fu spaccato qualche vetro, ha ricevuto una ampia risonanza pubblica. Il giorno successivo furono arrestati 2 famosi attivisti pubblici – Alexey Gaskarov e Maxim Salopov. Stanno rischiando fino a 7 anni di carcere per il vandalismo nonostante non ci siano le prove della loro partecipazione nelle azioni illecite. Continua la caccia poliziesca ad altri attivisti, specie a quelli che partecipano al movimento antifascista. [English]
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Liberiamo gli ostaggi di Khimki!

Chiamata per le giornate d’azione internazionali 17-20 settembre 2010 nel supporto di Alexei Gaskarov e Maxim Solopov


28 luglio 2010 davanti del palazzo dell’amministrazione della città Khimki vicino Mosca più di 200 giovani antifascisti e anarchici fecero una manifestazione spontanea per la protezione della foresta di Khimki, che ora viene tagliata per i bisogni del grande business. Quest’azione, durante la quale fu spaccato qualche vetro, ha ricevuto una ampia risonanza pubblica. Il giorno successivo furono arrestati 2 famosi attivisti pubblici – Alexey Gaskarov e Maxim Salopov. Stanno rischiando fino a 7 anni di carcere per il vandalismo nonostante non ci siano le prove della loro partecipazione nelle azioni illecite. Continua la caccia poliziesca ad altri attivisti, specie a quelli che partecipano al movimento antifascista.

Da più di 3 anni va avanti la lotta per salvare la foresta di Khimki. Secondo il disegno delle autorità proprio attraverso la foresta deve passare la prima autostrada a pagamento russa, che collegherà Mosca e San Pietroburgo; ciò porterà al peggioramento della situazione ecologica e alla sparizione di una zona ricreativa per gli abitanti della zona e per quelli di Mosca. Nonostante l’esistenza di percorsi alternativi, che non richiedono l’abbattimento della foresta, e le proteste degli ecologisti e dei cittadini comuni contro il tracciato scelto, le autorità a lungo non hanno voluto sentire la voce pubblica. Al contrario hanno provato tante volte a reprimere gli oppositori.

L’amministrazione di Khimki insieme alla società appaltatrice più di una volta hanno utilizzato la violenza contro i difensori della foresta di Khimki: ignorando l’opinione pubblica, non autorizzando le azioni di protesta, utilizzando i neo-nazi per disperdere le manifestazioni pacifiche di ecologisti e residenti, illegalmente trattenendo e malmenando i giornalisti.

Gli sconosciuti hanno mutilato un critico dell’autorità locali, il direttore del giornale “Khimskinskaya Pravda” (it. Verità di Khimki) Mikhail Beketov, e hanno ucciso un addetto alla tipografia di un altro giornale d’opposizione, Sergey Protazanov. Dopo l’azione del 28 luglio 2010 le forze dell’ordine russe insieme ai servizi segreti hanno iniziato una caccia agli antifascisti senza precedenti. Le persone, che per almeno una volta sono state sospettate da parte del Centro di lotta contro l’estremismo e dal FSB di essere antifascisti, vengono interrogate senza rispetto alcuno delle norme di legge, le loro case vengono illegalmente perquisite e contro di loro spesso viene usata la violenza per ottenere informazioni che servono alle autorità.

Finalmente impauriti dalla sempre più crescente protesta contro l’abbattimento della foresta di Khimki le autorità hanno fatto un passo indietro, dichiarandosi disposte a rivalutare il percorso scelto. Questa non è ancora la vittoria. Alexey Gasparov e Maxim Solopov continuano a essere imprigionati senza motivo, in quanto ostaggi dello stato.

A fine settembre sarà il tribunale a decidere se rilasciare Alexey e Maxim o continuare a tenerli in prigione. Tutti coloro che non sono indifferenti al loro destino devono fare ogni sforzo per la loro liberazione. La campagna per la liberazione degli ostaggi di Khimki invita tutti alle giornate internazionali d’azione e pressione alle autorità russe dal 17 al 20 settembre 2010 per liberare Alexei e Maxim.

Invitiamo a condurre azioni di protesta vicino alle ambasciate, ai consolati, alle rappresentanze commerciali e culturali della Federazione Russa, durante gli eventi e i concerti pubblici, nonché inviare fax e lettere di protesta al tribunale russo, alla procura e al governo dello Stato (il giorno principale della campagna dell’invio di fax dev’essere il 20 settembre). Gli indirizzi per le proteste e i dettagli sulla repressione in Russia saranno inviati da noi in seguito. Presto saranno messi online anche sul sito http://khimkibattle.org in inglese, tedesco, russo e francese.

Unitevi !

Campagna per la liberazione di ostaggi di Khimki

Contatto: +7 (915) 053-59-12

Related Link: http://khimkibattle.org
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