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Dichiarazione della Municipalità Autonoma di San Juan Copala, conferenza stampa del 21 maggio 2010

category nord america / messico | repressione / prigionieri | comunicato stampa author Friday May 28, 2010 20:52author by Jorge Albino Ortiz ed Adalberto Hernández Álvarez - Municipio Autónomo San Juan Copala Report this post to the editors

La conferenza stampa è stata tenuta da due rappresentanti della municipalità autonoma di San Juan Copala, Jorge Albino Ortiz ed Adalberto Hernandez Alvarez a cui hanno partecipato 17 agenzie di comunicazione, comprese quelle ufficiali ed on-line, come pure riviste e giornali. Tensione ed ansia nell’aria per il comunicato dei rappresentanti autonomi sull’assassinio del loro dirigente più rappresentativo, Timoteo Alejandro Ramirez e di sua moglie Cleriberta Castro e sulle continue azioni dell’organizzazione della regione di Triqui. [English] [Castellano]
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Jorge Albino Ortiz ha iniziato spiegando che si era ancora in attesa di un comunicato della Municipalità di San Juan Copala e che questo ritardo era dovuto alla situazione nella regione in seguito all’assassinio, ai tempi dell’autopsia, ai preparativi per il funerale ed alla sicurezza della salma affidata a varie comunità per evitare ulteriori conflitti. Il comunicato atteso verrà inviato per posta elettronica appena possibile ai media.

Comunque, la conferenza stampa si è avvalsa delle dichiarazioni dei 2 rappresentanti, Jorge ha detto con forza che questo attacco non fermerà nè la carovana che partirà l’8 giugno, né il progetto politico per l’autonomia nella regione di Triqui. Ha detto ancora che questo atto è un crimine di Stato, con cui si è voluto colpire il compagno Timoteo quale strenuo oppositore alla creazione del partito politico “Unità Popolare”, un progetto sponsorizzato dai paramilitari del MULT (Movement for Triqui Unification and Struggle) e che ha generato dissenso contro gli obiettivi della lotta per l’auto-determinazione portata avanti dai popoli indigeni.

Pressato dalle domande dei giornalisti, il compagno Jorge ha spiegato che fino a quel momento non vi erano stati contatti con l’Ufficio dello Stato di Oaxaca, ma che da parte loro vi è la volontà di collaborare alle indagini e che è essenziale muoversi rapidamente per trovare i colpevoli di questo omicidio.

All’interno della dichiarazione, Jorge ha affermato che proprio con atti come questo, lo Stato cerca di fermare la carovana con cui si intende spezzare l’assedio dei paramilitari. Tuttavia, egli ha sottolineato che l’organizzazione verrà rafforzata per proseguire nel progetto politico di unificazione delle 32 comunità Triqui per l’acquisizione dell’autonomia e dell’autodeterminazone; egli ha dichiarato che il compagno Timotheo non ha mai creduto all’uso della violenza per la risoluzione dei conflitti, nè era orientate alla costituzione di partiti politici che avrebbero solo generato divisioni tra le comunità. In questo senso si confermano colpevoli il governo municipale e lo stato messicano insieme alle loro bande di paramilitari come il MULT e l’UBISORT-PRI, a fronte di fatti qualificabili come crimini politici.

Nel ricostruire gli eventi sanguinosi, il compagno Jorge ha detto che nonostante le dichiarazioni iniziali di alcuni testimoni che paravano di un camion, si trattava invece di un tipico veicolo un Jetta WV senza targa, generalmente usato dagli autori di questi atti criminali con a bordo persone che non erano del villaggio.

Infine, il compagno Jorge ha invitato il governo federale ad assicurare alla giustizia gli autori di questo crimine ed ha criticato la Procura Generale del Messico per non aver ancora iniziato le indagini necessarie per l’omicidio di Betty Cariño e Jaakkola Jryi, nonostante le dchiarazioni di diversi testimony diano sufficienti elementi per inziare le indagini. .

Da parte sua, il compagno Hernandez Adalberto Alvarez ha esordito spiegando che la comunità di Triqui è sgomenta di fronte all’assassinio di un attivista sociale e di un instancabile promotore della massima autonomia e dell’autodeterminazione per il popolo di Triqui. Ha espresso la rabbia profonda che si diffonde di fronte a tali azioni e che tale crimine non indebolirà l’organizzazione ma la rafforzerà; ha dichiarato con forza che "lo Stato e l’apparato federale hanno abbattuto un elemento della autonomia municipale ma nulla femerà questa lotta, al contrario, se oggi un compagno è caduto, noi sappiamo che tanti altri Timoteto sono nati, per un Timoteo che muore, migliaia ne stanno nascendo. "

Il compagno Adalberto ha dichiarato che la Municipalità di San Juan Copala fa appello agli Zapatisti de “L’Altra Campagna” perchè prendano una posizione politica rispetto a questi fatti e diano il sostegno richiesto alla lotta nella regione di Triqui per il perseguimento della giustizia contro i crimini commessi ai danni di coloro che si impegnano nella lotta contro l’assedio dei paramilitari e per la costruzione dell’autonomia in tutta l’area. Ha specificato che da Triqui è giunto l’appoggio alla lotta Zapatista fin dal 1994, partecipando a vari eventi delle comunità autonome nello stato del Chiapas e di Oaxaca, mentre ora sono loro a soffrire gli attacchi diretti contro la municipalità autonoma. Ha fatto appello alla solidarietà ed all’unità da parte delle organizzazioni nazionali ed internazionali.

Il compagno Adalberto ha sottolineato che hanno perso ogni fiducia nello Stato e nei tribunali federali perchè essi parlano di “crimine organizzato”, ma è proprio lo Stato il crimine organizzato, dato che sono entrati nella casa di un nostro compagno per uccidere lui e sua moglie, commettendo quello che per noi non è altro che un crimine di Stato.

La conferenza stampa è finita con la reiterazione della richiesta di giustizia e di rispetto per l’autonomia, per il totale rigetto della strategia che vuole mettere fine al progetto di San Juan Copala tramite la militarizzazione della regione di Tridui da parte dello Stato e dei suoi paramilitari.


Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

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