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Thursday May 27, 2010 16:49 by Centro di Documentazione Franco Salomone - CDFS info at archiviofrancosalomone dot org
Editorial Hombre y Sociedad, Libre Iniciativa e Quimantú, Santiago del Cile, maggio 2010 Il Centro di Documentazione Franco Salomone è lieto di annunciare la pubblicazione di un nuovo libro (in lingua spagnola), "Los orígenes libertarios del Primero de Mayo: de Chicago a América Latina 1886-1930", frutto di uno sforzo realizzato da ricercatori di diversi paesi latino-americani, per ricuperare la memoria storica sull'influenza dell'elemento anarchico sui nascenti movimenti operai e sindacali dell'America Latina e sulla lotta per la riduazione ad otto ore della giornata lavorativa. Novità editoriale: "Los orígenes libertarios del Primero de Mayo""Los orígenes libertarios del Primero de Mayo: de Chicago a América Latina 1886-1930" [1] è frutto di uno sforzo realizzato da ricercatori di diversi paesi latino-americani, per ricuperare la memoria storica sull'influenza dell'elemento anarchico sui nascenti movimenti operai e sindacali dell'America Latina e sulla lotta per la riduazione ad otto ore della giornata lavorativa. Perno centrale di questa storia è il Primo Maggio come data emblematica dell'articolazione della protesta operaia e dell'articolazione dei movimenti in ogni paese con il movimento internazionale. Si ha cercato di spiegare e capire le origini della giornata simbolica di protesta da parte dei lavoratori e l'impatto che questa commemorazione ebbe sul movimento anarchico nei diversi paesi del continente. Los orígenes libertarios del Primero de Mayo: de Chicago a América Latina (1886-1930)a cura di José Antonio Gutiérrez D.Vari autori Editorial Hombre y Sociedad, Libre Iniciativa e Quimantú, Colección Papeles para Armar / Serie Papel Lustre, Santiago del Cile, maggio 2010.
IndiceI.
Nota: Il libro è interamente in lingua spagnola. Per ordinare il libro, contatta:
Cile: hombreysociedad at gmail dot com Recuperare la storia della classe lavoratrice per la classe lavoratriceRecensione del libro "Los orígenes libertarios del 1° de Mayo, de Chicago a América Latina (1886 -1930)""I nostri antenati ci hanno insegnato che contro i despoti non solo la violenza è giustificata, quale unico mezzo che ci hanno lasciato, ma che sono stati proprio loro a darci un esempio immortale". Così dice il Manifesto di Pittsburgh del 1883 (incluso in appendice al libro), tre anni prima dello sciopero generale del Primo Maggio. Il manifesto rappresentava la piattaforma politica più risoluta del movimento operaio statunitense di quei tempi e fu il motore delle lotte operaie per parecchi anni nella regione. Oggi, questa stessa proclamazione che invoca la forza di un passato in attesa di essere realizzato acquisisce un senso per i protagonisti delle varie manifestazioni del Primo Maggio in tutta l'America, del Nord e del Sud, e che risuonano nuovamente grazie a questa pubblicazione. Con uno sforzo inedito, grazie ai compagni della Red Lion Press di Canada ed in particolare ai compagni della Federazione dei Comunisti Anarchici e del Centro di Documentazione Franco Salomone (entrambi organizzazioni italiane), gli editori cileni Quimantú, Hombre y Sociedad e Libre Iniciativa hanno messo in circolazione questo omaggio ai tanti militanti della classe lavoratrice a cui la storia ha riservato la morte in questa incessante lotta del lavoro contro il capitale. In più di trecento pagine, il libro ricorre i diversi momenti che hanno segnato la storia del Primo Maggio nell'America del Sud (che occupa gran parte del libro) e del Nord (grazie ad un notevole lavoro del curatore del volume). Oltre ai preziosi dati, la narrazione minuziosa e tutto ciò che fa di questo libro una vera miniera di interesse storico, l'opera ha un significato militante tale da assumere una collocazione rilevante rispetto a qualsiasi altro contributo. Tutti i partecipanti al lavoro sono militanti attivi nei vari movimenti popolari dei loro rispettivi paesi. I compagni dell'Unión Socialista Libertaria (Perù), della Federação Anarquista do Rio de Janeiro (Brasile), Rojo y Negro (Uruguay), della Cruz Negra Anarquista del Messico, degli Hijos del Pueblo (Ecuador), Revista La Libertad (Costa Rica), dell'Organización Anarquista por la Revolución Social (Bolivia), del Centro de Investigación Libertaria y Educación Popular (Colombia), così come López Trujillo dell'Argentina e V.M. Muñoz del Cile, tutti loro, e ognuno a modo suo, fanno parte di un processo collettivo e militante che punta alla rinascita di un'alternativa rivoluzionaria nei loro rispettivi paesi, con una forte impronta libertaria. Ed è proprio questo impegno militante che rende chiaro che, parafrasando Johann Most, questo libro non è stato scritto per "piangere sulla tomba dei martiri del proletariato, cosa che non compete ai rivoluzionari", bensì "per innalzare quella bandiera sotto la cui egida combatterono, lottarono e si sacrificarano coloro che vengono ricordati, bandiera alla quale rimasero fedeli fino alla morte". Oggi, ai tempi in cui il neoliberismo non solo semina scompiglio nella qualità di vità dei lavoratori e degli altri settori che compongono i nostri popoli latino-americani martoriati, ma che si adopera anche per cancellare la memoria della lotta anticapitalista che ha caratterizzato il movimento operaio che ci ha preceduto, questo libro emerge come un piccolo esercizio di memoria collettiva, ci fa diventare parte di un lungo e sottile filo rosso che scorre attraverso le nostre esperienze come classe operaia e ci ricorda, fondamentalmente, che nulla di ciò che la classe lavoratrice ha oggi come diritto è stato un dono, bensì che ogni progresso, ogni protezione contro la classe capitalista è frutto della loro lotta, del loro sangue e dei loro morti. Un altro aspetto importante di questa pubblicazione è che, a differenza della storiografia tradizionale e di quella meno tradizionale, il libro rivendica il giusto ruolo degli anarchici nella storia del movimento operaio. Nel corso dei suoi undici saggi, questa ragguardevole pubblicazione restituisce il meritato riconoscimento del fatto che le linee dell'anarchismo si sono sviluppate nel corso della storia della moderna classe degli sfruttati e mostra l'anarchismo per quello che è veramente: un reale impegno programmatico, di cambiamento radicale, nato nel seno della classe lavoratrice come la sua più determinata espressione e che, dopo decenni di proposte di cambiamento autoritari, esso rimane più vigoroso che mai. Inoltre, il libro contiene un archivio fotografico molto bello che ci aiuta ad avere un'idea molto più viva del contesto. Ma, forse, importante quanto i saggi storici è proprio l'appendice, che contiene dodici testi originali di importanti attivisti anarchici come Lucy Parsons, J. Most e Albert Parsons tra gli altri, che contribuiscono non solo a chiarire le idee che alimentarono il movimento operaio di allora, ma costituiscono una potente fonte di manifesti anticapitalisti che non hanno perso affatto validità e sono tuttora una magistrale sintesi dell'ideologia anarchica. Con tutti questi elementi, "Los orígenes libertarios del Primero de Mayo" si presenta come un contributo significativo degli anarchici per il movimento popolare - che oggi, come sempre, ha dure battaglie da combattere - non solo a causa della possibilità di fare memoria storica per avere un'immagine più fedele di sé, ma per ricostituirsi come forza storica che forgia un'alternativa definitiva alla barbarie capitalista che oggi - come ai tempi di Albert Parsons, August Spies, George Engel, Louis Lingg e Adolf Fischer, e tutti i martiri della lotta dei lavoratori - non smette di trascinarci in una situazione insostenibile che ci obbliga a cercare una soluzione rivoluzionaria e definitiva.
Maggio 2010
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