Facciamo appello a tutti i lavoratori, alle comunità degli immigrati, alle associazioni antirazziste, ai sindacati di base e alle organizzazioni politiche di classe per costruire assieme un 1° Maggio di lotta e solidarietà, per dare visibilità e contenuti concreti all'opposizione sociale.
Nelle fabbriche della zona industriale di Bari, come nella Fiat e come dappertutto, i padroni stanno approfittando della crisi per aumentare lo sfruttamento dei lavoratori: si tagliano posti di lavoro anche senza ridurre la produzione, si aumentano i ritmi e i carichi per quelli che rimangono nelle fabbriche.
A questo attacco le risposte dei lavoratori licenziati o posti in cassa integrazione sono state frammentate e localizzate solo ad alcune realtà lavorative, e hanno ottenuto una momentanea spettacolarizzazione che in breve tempo, e volutamente, è stata oscurata dai mezzi di comunicazione.
Inoltre, nel nostro paese è in atto da tempo un clima di razzismo e intolleranza alimentato dal governo Berlusconi col pacchetto sicurezza e dagli atteggiamenti ambigui dell'opposizione parlamentare, dovuti alle leggi razziste approvate quando era al governo come la legge Turco-Napolitano, che purtroppo inizia a passare in una parte della popolazione che ha dimenticato la storia di emigrazione e di discriminazione dei lavoratori italiani all'estero.
La manifestazione nazionale del 17/10/2009 a Roma e quella del 1° Marzo 2010 in diverse città italiane, compresa Bari, con contenuti di classe e internazionalista, contrapposti alla logica integrazionista e interclassista del comitato promotore 1° Marzo, hanno coinvolto decine di migliaia di persone e sono state risposte significative contro il razzismo e la crisi capitalistica.
A Bari le occupazioni del Ferrohotel e dell'ex-Socrate per il diritto alla casa e all'accoglienza da parte di decine di profughi somali ed eritrei, supportata da attivisti antirazzisti italiani, rappresentano un'importante esperienza di lotta per i diritti e di solidarietà internazionalista che va consolidata e difesa, anche contro la preannunciata vendita dell'ex-Socrate da parte del sindaco Emiliano.
Un altro fronte di restaurazione sociale del governo di destra e del padronato è l'affossamento dell'istruzione pubblica, dalla scuola all'università, con pesanti tagli ai finaziamenti e licenziamenti in massa dei precari. L'obiettivo è quello di spingere verso la privatizzazione dell'istruzione, legandola solo alle necessità produttive capitaliste, creando scuole d'élite per i figli dei ricchi e scuole di serie inferiore per i figli dei lavoratori.
E' necessario che i lavoratori e gli immigrati, i disoccupati e i precari, i pensionati e gli studenti facciano fronte unico per dare una risposta comune e di classe, autoorganizzata dal basso, agli attacchi padronali e governativi.
Facciamo appello a tutti i lavoratori, alle comunità degli immigrati, alle associazioni antirazziste, ai sindacati di base e alle organizzazioni politiche di classe per costruire assieme un 1° Maggio di lotta e solidarietà, per dare visibilità e contenuti concreti all'opposizione sociale.
RIVENDICHIAMO:
Bari, 9/4/2010