In aggiunta a Bil'in, Ni'ilin, and Ma'sara, e da poco a Nabi Salih e Sheikh
Jarrah, ora abbiamo Beit Jala, Budrus e Beit Ummar che anni fa sono stati
villaggi molto combattivi. Oltre a queste lotte unitarie a cui gli Anarchici
Contro il Muro hanno partecipato, ci sono state altre località di conflitto
con la presenza degli internazionali o solo con i palestinesi. Pare che a
causa delle proteste dei media (pubblici), le forze di stato hanno evitato di
impedirci di raggiungere Bil'in, ed hanno insolitamente evitato lo scontro con
i giovani lanciatori di pietre.
BEIT JALA
Domenica la manifestazione a Beit Jala si è tenuta all'indomani della morte
per mano delle forze israeliane di 2 giovani a Iraq Burin durante una
manifestazione contro le colonie e l'occupazione. Ricorreva anche il 7°
anniversario della morte di Rachel Corrie a Gaza a causa di un bulldozer
dell'esercito di occupazione israeliano.
Circa 50 palestinesi insieme ai sostenitori internazionali ed israeliani
hanno marciato per la strada che porta al cantiere del muro dell'apartheid a
Beit Jala. Solo poche decine di metri e poi siamo stati stoppati da una
ventina di soldati e di un filo spinato più largo del solito. Slogan e
discorsi in Arabo, inglese ed ebraico, a rivendicare per i palestinesi il
diritto di potersi muovere sulle loto terre e per incitare i soldati a
rifiutarsi di stare in un esercito di occupazione e di oppressione. Nonostante
la manifestazione fosse pacifica, i soldati ed i loro ufficiali si sono fatti
prendere dall'ansia ed hanno minacciato l'uso della violenza. I manifestanti
si sono allora seduti per terra per allentare la tensione dei soldati. Poco
dopo la manifestazione è finita pacificamente ed i manifestanti si sono
ritirati senza conseguenze.
Nonostante gli si fosse detto di evitare tale gesto, alcuni ragazzini hanno
lanciato pietre contro i soldati, i quali hanno poi sparato lacrimogeni sui
manifestanti già lontani, avvolgendo il villaggio nel gas. Gli scontri non si
sono ripetuti poiché la polizia palestinese nella zona ha bloccato la gente
che voleva entrare in strada.
Foto:
http://www.indybay.org/newsitems/2010/03/21/18642338.php
Oppure:
http://www.flickr.com/photos/activestills/4451072128/in/set-72157623571453356/
BEIT UMMAR
Video della manifestazione del 13.03.10
http://www.youtube.com/watch?v=lIYG71GwH_8
Beit Ummar - Marcia in solidarietà con Gerusalemme
Report del Progetto Solidarietà Palestina
Alle 13:25 di venerdì 8 jeep militari con personale a bordo hanno invaso
Beit Ummar in forze sparando decine di raffiche di proiettili di acciaio
ricoperti di gomme, granate assordanti ed almeno 40 lacrimogeni. La gioventù
del posto ha costretto l'esercito e la polizia di confine a ritirarsi alla
periferia della città con un lancio costante di pietre.
In una serie coordinata di proteste non-violente in tutta la Cisgiordania
migliaia di palestinesi hanno pacificamente protestato oggi contro le
restrizioni imposte da Israele per l'accesso alla moschea di Al Aqsa a
Gerusalemme, provvedimento che fa parte dell'attacco contro i palestinesi di
Gerusalemme iniziato con l'annuncio del governo di voler costruire 1.500 nuove
unità abitative a Gerusalemme Est.
A Beit Ummar oltre 100 residenti hanno marciato per la strada principale
dopo la preghiera di mezzogiorno per dimostrare la forza della disapprovazione
verso le incessanti violazioni della libertà di movimento e di culto. Contro
di loro 8 veicoli militari con 35 soldati armati di tutto punto che hanno
cercato di disperdere la protesta usando granate assordanti e lacrimogeni.
Molti giovani hanno iniziato a lanciare pietre contro i veicoli e l'esercito
ha risposto inviando 2 squadroni di soldati verso il centro del villaggio,
irrompendo nelle case metro dopo metro. Protetti dai veicoli, altri soldati
sparavano lacrimogeni e proiettili di acciaio ricoperti di gomma verso i
giovani. Dopo una parecchie ore i soldati si sono ritirati verso la torre
dell'orologio alle porte della città, sempre sparando proiettili ricoperti di
gomma e lacrimogeni lungo il percorso. La situazione è rimasta tesa fino a
notte con tre veicoli militari che stazionavano all'ingresso del villaggio e
tanti giovani radunatisi per difendersi contro un'altra invasione.
BIL'IN
Venerdì 19.03.10 - Preoccupati del tentativo di vietare le manifestazioni
in seguito ad avvisi di zona militare chiusa, almeno 50 israeliani ed oltre 25
internazionali si sono uniti ai palestinesi del posto per la manifestazione
settimanale contro l'apartheid e gli espropri terrieri a Bil'in. Nonostante il
fatto che tali avvisi non sono nuovi e che in passato siano stati dichiarati
illegali dai tribunali israeliani se hanno lo scopo di impedire le
manifestazioni, la grande pubblicità fatta dall'esercito a questi divieti
aveva fatto supporre che fossero pronti arresti di massa. Per trovarne la
conferma, i manifestanti hanno marciato verso il muro cantando e scandendo
slogan e giunti lì hanno rimosso il cartello di zona militare chiusa,
scuotendo il cancello fino a farlo saltare dai cardini. Sorprendentemente i
soldati di guardia si sono limitati a lanciare minacce e niente altro.
I giovani si sono tenuti distanti dalla manifestazione per protestare a
modo loro, restituendo pietre in cambio dei lacrimogeni lanciati sulle loro
teste lungo il recinto. Dopo la fine della manifestazione, un drappello di
soldati ha invaso il villaggio, costringendo i giovani ad intensificare la
loro azione a fronte del gas che si diffondeva dappertutto. Ma ben presto i
soldati si sono ritirati, come pure tutti i manifestanti. Resta ancora da
vedere se questa risposta relativamente "moderata" da parte dell'esercito sia
riconducibile alla reazione dei media, oppure sia una trappola per far
abbassare la guardia ai manifestanti.
Video di David -
http://www.youtube.com/watch?v=LOVWRMge98o
Video di Haitham -
http://www.youtube.com/watch?v=kvVN5fRnDkk
BUDRUS
Cinque palestinesi feriti ed altri 8 fermati quando le truppe israeliane
hanno attaccato una protesta anti-muro nel villaggio di Budrus, vicino a
Ramallah, nella Cisgiordania centrale.
I residenti, insieme ai sostenitori internazionali ed Israeliani, hanno
marciato dal villaggio verso le terre sequestrate da Israele per costruirci il
muro. I soldati Israeliani hanno usato gas lacrimogeni, proiettili di acciaio
ricoperti di gomma e bombe acustiche per fermare la protesta.
Cinque residenti sono stati feriti da proiettili di acciaio ricoperti di
gomma. Le truppe hanno inseguito la gente fin dentro il villaggio e fermato 8
manifestanti. Tra questi fermati, 2 sono giornalisti palestinesi che lavorano
per la TV di Stato palestinese.
La protesta di oggi è stata organizzata dopo che giovedì l'esercito aveva
informato i residenti di Budrus, che altri terreni sarebbero stati sequestrati
per costruirvi una torre di guardia. E' dal 2004 che il villaggio perde
terreni per il muro.
Foto di: Shachaf Polakow/Activestills.org
http://www.flickr.com/photos/activestills/4449612109/
http://farm3.static.flickr.com/2787/4449612275_0a4e7018e7.jpg
http://farm5.static.flickr.com/4055/4449611817_4c49650c2a_m.jpg
Manifestazione contro il muro, Budrus, Palestina 19.03.10 (di activestills).
Venerdì 19 marzo 2010 circa 200 persone hanno manifestato contro il muro e
contro l'occupazione israeliana:
http://farm3.static.flickr.com/2597/4449611639_15e1394f3d.jpg
(lancio di lacrimogeni da parte delle forze israeliane).
GERUSALEMME
No agli insediamenti a Silwan!
Supporto ai residenti di Silwan contro la destra radicale
che sta per prendersi il villaggio!
Domenica 21 marzo, corteo della destra radicale nel villaggio. In testa
Itamar Ben Gvir, Baruch Marzel, ed il deputato della Knesset Michael Ben Ari,
scortati dalla polizia.
(http://www.haaretz.com/hasen/pages/ShArtVty.jhtml?sw=silwan&itemNo=1155850
- in inglese)
Questo corteo è un atto violento, in diretta prosecuzione della violenza messa
in atto dai coloni della "Città di David" negli ultimi due decenni.
Impossessandosi delle proprietà palestinesi, facendo scavi pericolosi che
spesso provocano crolli ed occupando gli spazi pubblici usando energumeni
armati, i coloni stanno cercando di costringere i residenti ad abbandonare il
villaggio per poi giudeizzarlo.
Giovedì veglie di protesta contro l'insediamento e corteo nel villaggio.
Per aderire alla veglia di giovedì, venerdì o sabato, contattare M.
Sheikh Jarrah:
Lo scorso venerdì, dopo il corteo, abbiamo cercato di fare una protesta
legale, che non richiede un permesso, nei pressi della casa della famiglia
Hannoun. La polizia ha ignorato le recenti sentenze della magistratura e ci ha
impedito di avvicinarci alla casa, dichiarando che si sarebbe causato
turbamento dell'ordine pubblico. Le forze di polizia hanno cercato di
disperderci violentemente ed hanno arrestato 8 manifestanti. Un'ora dopo la
polizia ha permesso invece ai coloni di entrare nella strada. Questi coloni
hanno lanciato pietre sui residenti palestinesi ferendone alcuni. Venite a
protestare contro il terrore dei coloni e della polizia che li spalleggia!
Corteo venerdì alle 14:00 da Piazza Mashbir, angolo di King George con Ben
Yehudah
per la manifestazione a Sheikh Jarrah, con inizio alle 15:30
Per altre informazioni -
justjerusalem@gmail.com, S.
Siccome la polizia ci ha notificato all'ultimo minuto che non abbiamo il
permesso di fare un corteo da Gerusalemme Ovest, ci vediamo direttamente a
Sheikh Jarrah alle 15:30.
MA'SARA
Video su al Ma'sara del 12.03.10 -
http://www.youtube.com/watch?v=qsrJHHuMAVk
Venerdì 19.03.10 - La manifestazione tenutasi a Ma'sara, ha ricordato
l'anniversario della morte di Rachel Corrie, che è stata uccisa a Gaza,
colpita da un bulldozer dell'esercito mentre cercava di opporsi alla
demolizione di una casa. Il corteo relativamente ridotto, contava 20
palestinesi più 20 attivisti israeliani ed internazionali. I soldati stavano
aspettando i manifestanti all'interno dell'area del villaggio, ed avevano
messo il filo spinato per impedire il percorso verso le terre del villaggio.
Ci sono stati discorsi in arabo, inglese ed ebraico. Il filo è stato rotto da
un gregge di pecore che andava al pascolo. Da quel momento i manifestanti si
sono mescolati con i soldati e poco dopo si sono ritirati, promettendo di
continuare la lotta.
Uno strano raid notturno a Bil'in -
http://www.youtube.com/user/haithmkatib#p/a/u/0/4J9LdZykj38
MEDIA
L'esercito contro la democrazia e la libertà di parola
(editoriale di Haaretz del 18.03.10)
La decisione delle Forze di Difesa Israeliane di dichiarare i villaggi
palestinesi di Bil'in e Na'alin zone militari chiuse tutti i venerdì per i
prossimi 6 mesi è un grave atto anti-democratico. L'ordine emesso dal comando
generale allo scopo di applicare tale restrizione si pone come un atto contro
la libertà di manifestare.
Il fatto che l'esercito abbia emesso un ordine di tale impatto e che esso
abbia validità per un lungo periodo, richiede un'istanza urgente presso l'Alta
Corte di Giustizia per chiedere la sospensione di un atto così pericoloso e
dannoso, privo di qualsiasi giustificazione. La libertà di manifestare è un
diritto fondamentale ed è un'estensione della libertà di espressione.
In anni recenti, i due villaggi sono diventati il simbolo della lotta
contro il muro della separazione che divide i residenti dalle loro terre.
Questa lotta è legittima ed ha dato modo all'Alta Corte di modificare il
percorso del recinto nei pressi di Bil'in, una decisione a cui l'esercito non
ha ancora ottemperato - commettendo così un altro evidente atto
anti-democratico.
Ai residenti dei villaggi ed ai loro sostenitori - ebrei, arabi ed
attivisti stranieri - deve essere dato il diritto di protestare e di lottare
per i loro diritti.
In tutti questi anni di manifestazioni nei 2 villaggi, sono stati uccisi 23
manifestanti, metà dei quali minorenni; nessun soldato israeliano è stato
ucciso.
Le stesse manifestazioni hanno avuto spesso caratteristiche non-violente,
mentre sono stati l'esercito e la polizia di confine a commettere spesso
eccessi ed a far ricorso inutilmente ala forza. Nonostante non sia conveniente
l'esercito deve permettere la protesta. L'alternativa potrebbe essere il
terrorismo.
La decisione dell'esercito è grave anche da un altro punto di vista: non è
stata mai presa una decisione così estrema contro le manifestazioni della
destra o dei coloni nei territori. Mentre i coloni scorazzano, bruciando campi
e sradicando alberi, danneggiando le proprietà e spargendo terrore quale
prezzo della loro politica criminale, l'esercito se ne sta lì a guardare.
Quando invece la sinistra vuole protestare e manifestare, allora l'esercito
dichiara l'area zona militare chiusa.
In questo modo l'esercito mina non solo i valori fondamentali della regola
democratica, la libertà di manifestare, ma mette anche in atto una politica
discriminatoria, con cui garantisce eccessiva libertà a coloni senza legge da
un lato ed usa la mano pesante contro i manifestanti di sinistra dall'altro.
L'ordine dell'Esercito è dunque un atto rivoltante e ridicolo, ed il
ministro della difesa, che è a capo dell'esercito, deve immediatamente
procedere alla revoca di tale atto.
NABI SALIH
Manifestazione: 3 arrestati e decine di feriti a Nabi
Salih, durante attacchi dell'esercito al villaggio
Questo venerdì a Nabi Salih c'è stata un'ulteriore escalation della
violenza dell'esercito verso i manifestanti ricorrendo alla strategia
criminale che prevede la punizione collettiva contro l'intero villaggio, tra
cui il confino di manifestanti non-violenti e di abitanti che non
manifestavano. 3 palestinesi sono stati arrestati, uno di loro con passaporto
per stranieri israeliano. Gli altri 2 dovrebbero restare agli arresti per
comparire in settimana davanti ad un tribunale militare del regime
dell'apartheid. Oltre 20 persone sono state ferite, per lo più da proiettili
di metallo ricoperti di gomma. Uno dei feriti è stato colpito alla fronte.
Un'altra persona ha subito una frattura al braccio. Sono stati ricoverati in
un ospedale vicino.
Circa 80 residenti di Nabi Salih, altri palestinesi e sostenitori
israeliani ed internazionali hanno partecipato alla manifestazione settimanale
contro l'asfissiante occupazione e contro l'insediamento di Halamish che si
annette e distrugge una crescente quantità di terra e di risorse che
appartengono al villaggio. Questa volta i manifestanti hanno preso una strada
diversa della solita attraverso il villaggio, per dirigersi verso la più
vicina area aperta, allo scopo di evitare attacchi all'interno del villaggio.
Ma il diversivo non ha impedito all'esercito di invadere il villaggio
immediatamente con le jeeps per opporsi ai manifestanti mentre altri soldati
arrivavano a piedi da tutte le direzioni. Ben presto l'area è stata invasa dai
gas lacrimogeni, che hanno respinto i manifestanti nell'area edificata del
villaggio. Con lanci estensivi l'esercito è riuscito per tutto il tempo a
tenere i manifestanti nei pressi delle abitazioni del villaggio, ricorrendo
anche ad attacchi contro molti manifestanti non-violenti. Per 5 volte
l'esercito ha usato il cannone automatico a bordo di una jeep per sparare
raffiche di lacrimogeni sull'intero villaggio.
Verso le 17.30 soldati a piedi hanno invaso la strada principale del
villaggio. Hanno sparato contro una casa, mandando in frantumi i vetri e la
vasca dell'acqua sul tetto. Due proiettili hanno colpito anche uno degli
abitanti della casa. Ha poi fatto vedere i danni ai manifestanti ed ai
fotografi. Testimoni oculari dicono che l'attacco era mirato a colpire
abitanti che non manifestano, per dividere così e quindi reprimere la comunità
del villaggio.
Ma anche dopo il tramonto i manifestanti continuavano a radunarsi per
proseguire la protesta, alcuni lanciando pietre per tenere a bada l'esercito,
altri stando fermi pacificamente contro soldati armati dalla testa ai piedi,
documentando, oppure prendendosi cura dei tanti feriti.
I giovani si sono tenuti distanti dalla manifestazione per protestare a
modo loro, restituendo pietre in cambio dei lacrimogeni lanciati sulle loro
teste lungo il recinto. Dopo la fine della manifestazione, un drappello di
soldati ha invaso il villaggio, costringendo i giovani ad intensificare la
loro azione a fronte del gas che si diffondeva dappertutto. Ma ben presto i
soldati si sono ritirati, come pure tutti i manifestanti. Resta ancora da
vedere se questa risposta relativamente "moderata" da parte dell'esercito sia
riconducibile alla reazione dei media, oppure sia una trappola per far
abbassare la guardia ai manifestanti.
NI'ILIN
Venerdì, i residenti hanno fatto le preghiere di mezzogiorno sulle terre
vicino al muro e poi hanno marciato verso la barriera. Al cancello c'era una
forte schieramento di truppe israeliane a separare i contadini dalle loro
terre.
I manifestanti invece si sono diretti in una località vicina e sono
riusciti a mettere una bandiera palestinese sul muro. Più tardi, i soldati
hanno usato lacrimogeni e proiettili d'acciaio ricoperti di gomma per
disperdere la folla. A decine hanno sofferto delle inalazioni di gas.
La protesta settimanale nonviolenta si è conclusa con scontri tra la
gioventù locale e le truppe. All'alba di venerdì l'esercito aveva sigillato
Ni'ilin e non permetteva l'accesso al villaggio a nessun israeliano,
internazionale o giornalista. Le persone hanno dovuto usare un tratturo
alternativo per raggiungere il villaggio ed unirsi alla protesta.
TEL AVIV
Il nostro compagno Samieh Jabbarin è stato arrestato oggi dalla malefica
polizia che occupa Giaffa. Samieh è stato arrestato alla fine di una protesta
organizzata in solidarietà con la lotta palestinese in al Quds [Gerusalemme].
Lo hanno falsamente accusato di aver organizzato una manifestazione illegale.
Tutti invitati a venire domani alle 9.00, processo nel tribunale "Hashalom" in
Waitzman Street a Tel Aviv.
Dopo un giorno passato in tribunale, Samieh è stato rilasciato col divieto
di frequentare Giaffa, dove egli però vive e lavora, per 15 giorni.
Figli dei lavoratori ospiti:
La polizia ci ha impedito di manifestare giovedì, per cui abbiamo rimandato
a sabato. E' giunta l'ora! Il comitato che deciderà sui bambini ha iniziato i
lavori e prenderà una decisione a giorni. Occorre manifestare per il NO alla
deportazione dei bambini - SI' ad un loro status legale permanente! Sabato 20
marzo alle 19.00, Levinsky Garden. Siccome la durata della manifestazione
viene decisa dalla polizia, occorre iniziare puntuali. Questo è il momento di
agire per i bambini, non lasciamoli soli! Fate girare la notizia del rinvio
della manifestazione in tutti i modi possibili, Facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=387736364668
ISRAELI CHILDREN:
http://www.Israeli-children.org.il
[Sito in ebraico. Traduzione automatico in italiano:
http://translate.google.com/translate?js=y&prev=_t&hl=en&ie=UTF-8&layout=1&eotf=1&u=http%3A%2F%2Fisraeli-children.org.il%2F&sl=iw&tl=it
]
Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Sito in italiano su Anarchici Contro il Muro: