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La Scuola Anarchica: Educare per l'uguaglianza

category internazionale | scuola e università | altra stampa libertaria author Monday December 21, 2009 19:52author by Josefa Martín Luengo Report this post to the editors

Josefa Martín Luengo (1945-2009)

Il seguente testo, pubblicato nel n° 57 di "El Libertario", Venezuela, contiene la visione sul tema da parte dell'autrice, che è morta a metà del 2009, e la quale, grazie al lavoro sviluppato nella sua Libera Scuola Paideia, a Mérida, in Spagna, è stata una degli esponenti contemporanei più riconosciuti nella prassi e teoria dell'educazione libertaria. [English]


La Scuola Anarchica: Educare per l'uguaglianza

Josefa Martín Luengo


[Dopo oltre 25 anni di intenso lavoro pedagogico secondo la visione libertaria, Josefa Martín Luengo, nata nel 1945, è morta l'1 luglio del 2009; ha gestito la Libera Scuola Paideia www.paideiaescuelalibre.org , in località Mérida – Spagna, ha partecipato al collettivo Mujeres por la Anarquía ed è stata vicina alla Confederación Nacional del Trabajo CNT. “Pepita,” come la chiamavano affettuosamente i suoi compagni, ha lodato in varie occasioni il lavoro di "El Libertario", e per la nostra 40^ edizione, in un numero speciale per l'anniversario, ha inviato al giornale 2 articoli. Pubblichiamo una versione sintetica del secondo articolo, mentre il testo integrale è scaricabile da www.nodo50.org/ellibertario .]

Educare per un mondo senza poteri nè gerarchie, per un mondo in cui ogni persona possa essere se stessa e poter costruire la propria storia personale nella ricerca della maggiore felicità possibile, per sè e per il mondo in cui vive; tutto ciò richiede che si generino menti scevre da pregiudizi, da stereotipi, da dipendenze, libere dal principio di autorità, insomma un nuovo tipo di persona, che da protagonista della sua vita possa contribuire insieme ad altri a generare un mondo di uguaglianza.

Alla base della disuguaglianza, della discriminazione e della gerarchia, vi è la concezione androcentrica che prevede la divisione del mondo in due classi molto ben strutturate: il maschile che controlla, il femminile che è sottomesso. Questa struttura mentale di base crea senza rudezze un mondo piramidale in cui le autorità e le gerarchie esercitano la loro azione sull'altra parte della società, e quest'ultima a sua volta accetta la propria sottomissione e mostra la propria ammirazione per coloro i quali si collocano da dirigenti superiori ai vertici della società al fine di impedire il sorgere di un mondo di uguaglianza.

Le lotte contro lo Stato oppure contro i poteri economico, scientifico, politico o ideologico, sono scontri di superficie che si limitano a rimuovere un potere per imporne un altro, senza mai giungere a distruggerlo. Nel corso della storia, le maggior parte delle rivoluzioni non sono state altro che scontri nel tentativo di sostituire dei dominatori con altri dominatori, ma senza riuscire -e la storia sta lì a dimostrarlo- ad eliminare la piramide del potere, poichè un tale ambizioso progetto non è mai stato nelle intenzioni di certi rivoluzionari.

L'androcentrismo, quale "centrale punto di vista" nell'incentrare l'umano sui valori della virilità, costituisce la base del regno della disuguaglianza nel mondo.

L'uomo, considerato quale protagonista della storia, è andato creando, per lunghissimo tempo, e senza discussione l'idea che sia egli l' "archetipo" che funge da referente per il mondo; e perciò "la sua storia," "la sua arte," "la sua scienza," "la sua filosofia", "il suo pensiero" e "il suo potere," sono indiscutibili, generalizzabili ed universali ed a livello inconscio si sono messe queste cose nelle teste degli uomini e delle donne in diverse epoche ed in diversi luoghi.

Generare un cambiamento sostanziale di questa realtà verso strutture di uguaglianza, necessita senza ombra di errore di un'azione educativa che non sia fondata su riferimenti androcentrici, bensì sull'uguaglianza nella diversità e nelle differenze, con cui eliminare immediatamente il principio di base dell'autorità quale oggi è stabilito nella concezione universale.

Invece di imparare ad essere piccole ragazze e piccoli ragazzi, dovremmo imparare ad essere persone con gli stessi diritti naturali, con le stesse possibilità, con le innumerevoli differenze interpersonali; e perciò le nostre attuali generazioni di adulti dovrebbero distruggere tali principi fino a facilitare una struttura mentale fondata sull'uguaglianza invece che sull'autorità.

Uno degli aspetti primari che agisce su questa discriminazione di genere sta nell'uso e nel controllo dello spazio, fin dalla nascita, stimolando i ragazzi ad agire in grandi spazi per dominarli con un'ampia e costante attività di potere; si formano così ragazzi strutturati e qualificati per il controllo, per l'azione e dotati di una conoscenza dell'ambiente che dovrebbero ben presto utilizzare senza paure e senza limiti.

Per le ragazze imvece l'accesso allo spazio viene limitato, questa attività viene inibita ed in genere viene concesso loro di muoversi in un territorio specifico, concreto e ristretto. Viene loro limitata l'attività e la conoscenza legata all'ambiente, allo scopo di farle sentire a loro agio solo in piccoli spazi e a disagio di fronte a spazi nuovi e sconosciuti.

In questo modo i ragazzi vengono preparati a dominare il mondo e lo spazio esterno, mentre le ragazze devono sentirsi al sicuro nel recinto domestico; stabilendo così la base iniziale della più tipica delle discriminazioni: l'uomo fa il mondo, le donne fanno la casa.

L'educazione all'uguaglianza, che passa attraverso la distruzione di questo sviluppo spaziale, ottiene che entrambi i generi possano usare TUTTO lo spazio possibile ed allo stesso modo; ma per fare questo, è necessario inibire il controllo indiscriminato che rende i ragazzi quello che sono e al tempo stesso stimolare le ragazze ad usarlo con successo. Si dovrebbe iniziare fin dalla nascita, e se nelle famiglie ciò non avviene, come è vero che non avviene, a causa della proiezione dei ruoli genitoriali, allora lo si deve fare nella scuola, dove sebbene non si possa ottenere una completa strutturazione mentale, almeno si possono conquistare progressi e migliioramenti intermedi.

Un altro aaspetto importante del lavoro fin dai primi anni di vita è il lavoro domestico, a cui si avviano entrambi i generi in un clima di uguaglianza. Un aspetto di transcendentale importanza è l'uso di un linguaggio non sessista; tale scelta già configura una forma di pensiero che richiama costantemente se stessa, indebolisce la preponderanza maschile e fa progredire la partecipazione delle ragazze alla vita quotidiana.

L'educazione nell'uguaglianza e per l'uguaglianza dovrebbe centrare la sua attenzione sull'eliminazione del massimo di quegli stereotipi che vengono trasmessi tramite la cultura patriarcale, e perciò l'educazione dovrebbe insegnare ad ESSERE UNA PERSONA, invece di insegnare a come "essere un ragazzo" oppure a come "essere una ragazza", dato che ogni persona ha il diritto di essere se stessa senza essere costretta da camicie di forza culturali che mutilano una parte importante della sua essenza umana; trascinandola in un mondo fatto da un caos di scontri, di discriminazione, di violenza, razzismo e di graduatorie a tutti i livelli.

Educare per e nell'uguaglianza suppone l'insostituibile principio dell'uso e della pratica della libertà, dal momento che in mancanza di ciò, è impossibile mostrare un minimo di libero pensiero, di libera scelta, di libere relazioni personali e sociali.

E' per questo che l'educazione non sessista è un obiettivo fondamentale della scuola anarchica, della scuola libertaria; dal momento che se noi non ci sentiamo liberi di essere ciò che vogliamo essere, di pensare quello che desideriamo pensare, verrebbe meno la possibilità di vivere ed agire per un mondo più giusto, come dimostra la Storia dell'umanità.

Un'altra caratteristica importante nell'educazione egualitaria è la sessualità, dal momento che gli stereotipi sociali vengono introdotti in maniera subdola. Sappiamo già che la libertà sessuale o la repressione sessuale sono elementi chiave nella generazione di menti libere, poichè è troppo grande l'energia necessaria per reprimere un istinto naturale allo scopo di determinare e far evolvere la maturità personale.

Si deve essere consapevoli del fatto che gli stereotipi maschili vengono fissati e mantenuti dalla risposta positiva o negativa che viene data al concetto di maschile; dal momento che il maschilismo viene identificato con lo sciovinismo maschile, ed è in questo aspetto che i tipi ed il sesso assumono identità, generando l'idea che se non si corrisponde al ruolo di un'essenziale tipologia culturale, è l'identità sessuale ad essere messa in dubbio, procurando in età puberale ed adolescenziale una grande insicurezza e tante paure.

L'analisi della realtà, il lavoro sulle emozioni e sulla sessualità e sull'atteggiamento rispetto alle routine comportamentali sono le chiavi per diminuire le limitazioni che gli stereotipi sessuali impongono all'uguaglianza.

Ciò implica senso critico, analisi e riflessione sullo sport tra i ragazzi e sulla limitazione di spazi per le le ragazze.

Sport e accettazione della violenza sono elementi fondamentali per educare i ragazzi alla competizione, a forme di violenza e di egoismo; che diventano poi sottovalutazione della guerra e della competizione economica; mentre il rifiuto che le ragazze hanno di tutto questo indica il progresso sociale avvenuto in queste attività, laddove le protagoniste femminili sono quasi sempre imitatrici maschili di quello che passano i mass media; le ragazze, semplicemente, non appaiono e se appaiono, succede in sport minori, e comunque in proporzione minore rispetto a quanto accade per gli uomini.

Nell'esperienza quotidiana a scuola le relazioni cambiano, ma mentre a scuola ragazzi e ragazze vivono ed agiscono in un modo, si ritrovano a vivere ed agire in un altro modo nell'ambiente sociale e familiare, perchè la loro età così vulnerabile è condizionata dalle relazioni emozionali di accettazione/rifiuto che li porta ad evitare il rifiuto in azioni occasionali di vario tipo; vite ed esperienze mai uguali, dato che il resto dell'educazione rimane sotto i principi della discriminazione, della disuguaglianza e della limitazione della libertà.

Per fare questo tipo di lavoro, è indispensabile fare una scuola anarchica per ottenere e costruire una mente educata che sia il meno condizionata possibile; questo vuol dire possedere una struttura mentale, che senza dubbio, abbia sentimenti, convinzioni ed agisca nell'egida che tutte le persone sono uguali per diritto naturale, con le proprie ricche differenze personali che possano contribuire ad un mondo libertario, ad un mondo senza confini, per un mondo libero che progredisce verso la conquista della più grande felicità possibile.


Josefa Martín Luengo

www.paideiaescuelalibre.org

Traduzione dallo spagnolo in inglese: Jake Nabasny
Traduzione in italiano a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

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