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La protesta non è un crimine, non un passo indietro!

category brasile/guyana/suriname/guiana francese | repressione / prigionieri | opinione / analisi author Wednesday November 04, 2009 23:27author by Federação Anarquista Gaúcha - FAGauthor email fag.solidariedade at gmail dot com Report this post to the editors

La Federação Anarquista Gaúcha (FAG) ringrazia fraternamente per la solidarietà che si sta manifestando, e riafferma i suoi principi rispetto a quanto è accaduto il 29 ottobre a Porto Alegre. Siamo uomini e donne liberi, dotati di ideali e certi del diritto che abbiamo di esprimerle politicamente e socialmente, e continueremo per la nostra strada. [Português]
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La protesta non è un crimine, non un passo indietro!


Sabato, 31 ottobre 2009, Porto Alegre, RS, Brasile.


La Federação Anarquista Gaúcha (FAG) ringrazia fraternamente per la solidarietà che si sta manifestando, e riafferma i suoi principi rispetto a quanto è accaduto il 29 ottobre a Porto Alegre. Siamo uomini e donne liberi, dotati di ideali e certi del diritto che abbiamo di esprimerle politicamente e socialmente, e continueremo per la nostra strada.

Il pomeriggio del 29 ottobre è scattata l'esecuzione da parte della Polizia Civile di Rio Grande do Sul due mandati giudiziari (Giustizia Statale) di perquisizione e sequestro della sede pubblica [della FAG] a Porto Alegre e presso l'indirizzo registrato del sito vermelhoenegro.org nella città di Gravataí. Questi ordini consentivano la presa di materiale stampato di propaganda, computer (CPU) e altri oggetti inerenti alla causa in oggetto. Gli agenti dello Stato inizialmente hanno tentato di buttare giù il portone secondo testimoni tra i vicini della sede, perché in quel momento la sede era chiusa. Una volta entrata nella sede, il mando è stato letto e hanno iniziato a cercare all'interno del locale manifesti, bollettini informativi ed altri documenti e hanno scollegato il telefono, dicendo che durante l'azione di perquisizione non lo si poteva usare. L'aggravante è che oltre al materiale richiesta per ordine giudiziario, nel quale si ritiene responsabile la governatore insieme alla Brigada Militar (polizia militare statale) per l'assassinio di Eltom Brum da Silva, sono stati portati via anche archivi di altre produzioni stampate di opinione politica e d'informazione, come un archivio di carte che chiedono le dimissioni della governatore e denunciando l'ingerenza della Banda Mondiale nel suo progetto politico. Questo materiale fa parte di una campagna pubblica lanciata dalla FAG nel contesto di una più ampia campagna di una larga mobilitazione sindacale e popolare che si sviluppa in questo stato da almeno un anno.

Secondo quanto detto da parte della Polizia Civile, il processo è fondato da una causa indetta dalla governatore Yeda Crusius (PSDB) contro la FAG per ingiuria, calunnia e diffamazione, riferito all'uso del termine "assassina", pubblicata in opuscoli, manifesti e sito web. Tuttavia, sono stati sequestrati anche altri documenti non inerenti al fatto, così come una collezione di dischi di archivio di backup e del proprio CPU. Gli agenti hanno chiesto se fossero presenti nella sede armi e droghe, in un chiaro tentativo di criminalizzarci; chiedevano inoltre chi prendesse le decisioni, chi fossero i responsabili, come funzionasse la FAG, se fosse legalmente registrata come associazione o entità legale. Cercavano inoltre, con un secondo mandato, l'indirizzo o il responsabile del sito internet, una chiara minaccia alla libertà di espressione, e il tentativo di criminalizzare il suo responsabile tecnico, che non è stato individuato. Il responsabile per l'indirizzo fisico del portale è stato accompagnato alla 17a delegazione e lì arrestato; inoltre, a Gravataí (Regione Metropolitana di Porto Alegre) il CPU del suo computer, un palm-top di uso personale e archivi di documenti vecchi della FAG, immagazzinati lì da molto anni, come manifesti, riviste e vari bollettini.

In totale, la repressione politica da parte della governatore è terminata con l'identificazione di quattro persone che sono stati fermati per interrogatorio. Le udienze avranno luogo alla 17a Delegazione della Polizia Civile a Porto Alegre dopo l'inchiesta con possibile accuse ed ulteriori processi giudiziari contro gli individui identificati e tenuti responsabili per detta campagna pubblica di diffusione di opinione, a nome della FAG, sull'assassinio di un compagno del Movimento dei Senza Terra (MST) alla tenuta Southall a São Gabriel (Fronteira Oeste), il 21 agosto di questo anno. Ripetiamo che non solo detto materiale offensivo è stato sequestrato, ma anche vari archivi di testi e dischi, documenti politici, verbali di incontri e riunioni, e anche oggetti di spazzatura; denunciamo anche la minacciata oscuramento del sito vermelhoenegro.org. Così, avvisiamo tutti i compagni e tutte le compagne, tra cui anche quelli/e che simpatizzano con noi, perché il nostro sito internet è stato oscurato, o meglio censurato.

L'episodio dell'assassinio del senza terra Eltom Brum da Silva, la lotta di idee, la propaganda e agitazione prodotta dalla FAG sui fatti, tutto ciò ha dato luogo all'accusa di ingiuria, calunnia e diffamazione, con conseguente perquisizione e sequestro del materiale diffuso durante la settimana successiva al 21 agosto 2009. A São Gabriel, nel sud del paese, il senza terra Brum fu ucciso in modo vile con un tiro da un calibro 12 alla schiena ma ci sono notizie che non concordano per quanto riguarda il responsabile per la sua morte. Un fatto è fondamentale e l'abbiamo già chiesto: a prescindere dall'intestato del porto d'armi in questione e dalle sue intenzioni, non sono i governanti responsabili per la polizia e per le altre istituzioni di Stato?

In cima alla gerarchia ci sono i governatori degli stati brasiliani, i capi delle Polizie statali (Civile e Militare), così la governatore del Rio Grande do Sul, Yeda Crusius, così come sarebbe in qualsiasi altro stato del paese, è direttamente responsabile di qualsiasi azione di coloro che lei comanda. Ma ci sono altre considerazioni importanti. Le politiche pubbliche implementate dai governi sono anche la responsabilità di chi le definisce e esegue, di nuovo rappresentato nel capo, il governatore. Non solo il fatto dell'assassinio di un Senza Terra nel 2009, caratterizzato dalla stampa tradizionale come uomo politico, ma anche le conseguenze delle politiche per l'educazione e per la salute pubblica, della criminalizzazione della povertà nelle periferie urbane e nelle campagne, nonché dei movimenti sociali e sindacati che sono bandiere legittime che vari settori del popolo organizzato levano contro questo governo da anni. Non ci sono casi isolati, ma un indurimento dei dispositivi di criminalizzazione e repressione brutale di tutti questi settori, come per esempio lo sciopero dei lavoratori delle banche e degli insegnanti statali nel 2008 ed il tentativo di criminalizzazione dell'opposizione dei lavoratori del settore pubblico guidati dal sindacato CPERS, una lunga traiettoria di lotte. Né possiamo omettere il processo politico lanciato insieme al Pubblico Ministero statale contro il MST, una cospirazione di Stato con la chiara intenzione di criminalizzarlo.

Un altro aggravante di questo governo sono gli effetti - a breve, medio e lungo termine - dei debiti con la Banca Mondiale, per esempio il tentativo di vendere la Pampa agli interessi dei produttori di carta, la prevalenza dell'agricoltura a gestione industriale su quella a gestione familiare e il finanziamento diretto e indiretto dei gruppi e delle corporazioni nazionali e multinazionali. Infine, si applica il piano strategico neoliberista per il Rio Grande do Sul pubblicamente conosciuto nell'agenda 2020 e questi obiettivi sono le responsabilità di tutti coloro che compongono il governo con funzione politiche (di 1°, 2° e 3° grado) e principalmente della governatore Yeda Crusius, evidente difensore del suo progetto di governo, o meglio, del progetto delle elites che la sostengono e degli interessi che queste rappresentano.

Non ignoriamo il ruolo delle classe dominanti come agenti decisivi nella politica e della loro influenza nel gioco di interessi che caratterizzano i governi di turno dello stato di Rio Grande do Sul. Sono gli interessi dei latifondisti e dell'agricoltura industriale e tutta la sua catena devastante, come l'industria del celluloso, il deserto verde, lo sfruttamento delle riserve d'acqua, il tentativo di criminalizzare l'MST, la chiusura delle scuole itineranti degli accampamenti, ecc. Inoltre, in gioco ci sono gli interessi di coloro che vivono dalla sistematica rapina del popolo, dalla corruzione istituzionalizzata, da malversazioni bancarie, dall'vecchio ordine di fregare, di disprezzare il popolo ed i suoi diritti e capacità di ribellarsi. Ci sono stati innumerevoli denunce e prove della scandalosa corruzione, ci sono stati molti tentativi di screditare e impedire ai sindacati, alle categorie ed ai movimenti sociali di manifestare il loro ripudio, il loro opinione.

La politica di togliere i diritti ai lavoratori, molto dei quali conquistati orgogliosamente con dure lotte dai sindacati di resistenza negli ultimi cento anni, non è un'esclusività del governo Lula. Qui nel Rio Grande do Sul il governo di Yeda Crusius ha adottato e continua ad adottare molti mezzi per reprimere e criminalizzare gli insegnanti statali ed il loro sindacato (CPERS), nonché i suoi dirigenti. Le scuole pubbliche statali sono diventati un business tra il governo e le organizzazioni private, le fondazioni per l'educazione, vere fogne per il denaro pubblico con la loro logica di gestione ed i suoi interessi, dove a guadagnare sono i soliti noti e a perdere è il popolo. Le conquiste di decenni di lotte delle categorie dei lavoratori della scuola sono sotto dura attacco dall'attuale politica per l'educazione del governo statale, prima personificata nella figura di Mariza Abreu, ex-Segretaria all'istruzione.

Il CPERS insieme ad altri sindacati del settore pubblico statale organizzati nel Fórum dos Servidores, e con vari settori dei movimenti popolari, sindacali e studenteschi hanno denunciato e hanno preso posizioni contro queste politiche e le loro conseguenze. Questa campagna, che si chiama "Fuori Yeda" ed alla quale noi partecipiamo, è il contesto per la lotta di propaganda e agitazione, e fonte dei motivi per il processo contro la FAG.

Vorremo riconoscere la solidarietà che ci è stata prontamente manifestata da tanti compagni, organizzazioni, sindacati, mezzi di comunicazione alternativi, dalla commissione per i diritti umani dell'MST, dal CPERS nella persona del suo presidente e vice presidente già presso la nostra sede durante l'operazione della polizia, così come ringraziamo per l'offerta dei servigi dei servizi giuridici di questo ed altri sindacati. La solidarietà per noi è un principio e siamo lietissimi con le tante manifestazioni di solidarietà che abbiamo ricevuto e sicuramente riceveremo da tanti stimati compagni, come quella manifestata dalla CGT-Spagna e dalla nostra consorella, la Federazione Anarchica Uruguaya (FAU).

Negli esempi di Sacco e Vanzetto, riaffermiamo che la natura criminale delle classe dominanti, le loro elites dirigenti, del sistema capitalista, continuerà a scontrarsi con l'antagonismo e la validità delle nostre lotte, dei nostri principi e soprattutto del diritto alla libertà per la quale continueremo a lottare. Con un occhio fermamente sull'orizzonte libertario che vogliamo raggiungere, con la dignità dei militanti e la solidarietà con le classi oppresse, ai popoli che lottano, i loro desideri di costruire già da ora i percorsi verso una nuova società, la cui parola d'ordine è "non un passo indietro!"

Un offeso contro uno è un offeso contro tutti!
Per il socialismo e per la libertà!
Chi lotta non muore mai!

Federação Anarquista Gaúcha


Traduzione a cura di FdCA-Ufficio relazioni internazionali

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