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Questo è il nostro mondo

category venezuela / colombia | movimento anarchico | opinione / analisi author Tuesday May 19, 2009 15:45author by "Acción Directa" - Grupo Antorcha Libertaria Report this post to the editors

Editoriale del bolettino anarchico colombiano "Acción Directa"

Per aiutare a costruire un nuovo mondo, in primo luogo dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di pensare e di sentire, le nostre azioni, le nostre vite, e poi sulla base del mutuo appoggio, della solidarietà, del rispetto e della libertà, possiamo costruire un mondo libero, un mondo giusto, naturale, un mondo di esseri umani liberi e sognatori, un mondo rosso e nero, dove smetteremo di sognare solo quando viene la morte, e non per via di una legge o di una punizione... [Castellano]
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Questo è il nostro mondo


In un mondo governato nell'indifferenza, nella sottomissione e nell'avarizia, nel quale il fuoco del suo cuore è stato cambiato dalle guerre, dalla corruzione e dallo sfruttamento; un pianeta che sta morendo, ad ogni nuova invenzione; un universo in cui le leggi legittimano l'avidità e in cui i governi riducono i popoli in miseria; un luogo dove si uccidono le piante e gli animali nel nome di qualcosa chiamato progresso; il pianeta terra dove la libertà viene calpestata da bandiere, frontiere, leggi e religioni; un luogo in cui la libertà è stato ridotto ad un voto, una terra in cui la liberazione è sinonimo di terrorismo e in cui pensare alla vita è in pericolo; una terra divisa tra ricchi, poveri e miserabili; un'umanità divisa per razza, dèi e paesi; un territorio in cui la discriminazione è parte di una morale dettata dal mercato. Un mondo di sogni infranti e vite grigie.

Un mondo triste, dove l'aria di libertà è così densa che non la si può respirare, dove diventa soffocante l'impotenza e le pareti fredde di una prigione attendono chi usa il pensiero. Un mondo accecato dalla promessa di un paradiso, un mondo di smemorati, dove abbiamo tirato le illusioni prima di aprire gli occhi e ci insegnano che i sogni sono solo sogni. Un luogo dove l'ingiustizia è cinica e diretta, in cui le donne sono sottovalutate, e dove un proiettile vale più di una vita. Un mondo stanco di essere bagnato dal sangue delle guerre assurde, un mondo in cui la paura è un business e il terrore è la legge, un mondo difficile dove le speranze diventano irraggiungibili grazie alle paure.

Un pianeta i cui abitanti sono stati sconfitti dal conformismo e sono stati uccisi dalla mancanza di speranza, di unità e di persistenza nella lotta quotidiana per la libertà.

Altri semplicemente si abituano ai loro ideali distrutti e trovano nell'apoliticismo e nell'apatia ciò che pensano sia libertà; mentre altri - per trovare il loro sogno - purtroppo, sono rinchiusi dietro i muri dell'infamia, desaparecidos, perseguitati, torturati e umiliati; in un mondo di umani disumani, stanchi di rivendicare senza mai avere risposte, dove cercare di trasformare qualcosa diventa impossibile quanto spostare una montagna, dove l'indolenza alimenta il sistema; un pianeta pieno di ciechi, sordi e muti, un mondo dove il muto che ragiona e che un bel giorno parla, viene punito con l'amputazione della lingua.

Questo è il nostro mondo, e trova una soluzione diretta Bakunin: "Il popolo ha solo tre modi per liberarsi dalla sua situazione: i primi due sono la taverna e la chiesa; la terza è la rivoluzione sociale"; così, per aiutare a costruire un nuovo mondo, in primo luogo dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di pensare e di sentire, le nostre azioni, le nostre vite, e poi sulla base del mutuo appoggio, della solidarietà, del rispetto e della libertà, possiamo costruire un mondo libero, un mondo giusto, naturale, un mondo di esseri umani liberi e sognatori, un mondo rosso e nero, dove smetteremo di sognare solo quando viene la morte, e non per via di una legge o di una punizione.

Siamo libertari e la speranza di vedere un nuovo mondo è quello che tiene in piedi, che ci consente di respirare, che ci tiene in vita, e che ci fa lottare.


Articolo ripreso da "Acción Directa", No.3 (aprile 2009), bollettino del Grupo Antorcha Libertaria, Bogotà, Colombia. Traduzione a cura di FdCA-Ufficio relazioni internazionali.

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