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Lotta unitaria a Um Salmuna ed ancora lutto a Bil'in e Ni'ilin...
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cronaca
Wednesday April 29, 2009 23:56 by Ilan S - Anarchici Contro il Muro - A-Infos - Matzpen Tel Aviv
Um Salmuna, Bil'in, Ni'ilin, Tel Aviv e Saffa
Abbiamo partecipato durante la settimana alla Quarta Conferenza Internazionale della Resistenza Non-Violenta a Bil'in nel nome di Bassem Abu Rahmeh. Circa 60 attivisti di Anarchici Contro Il Muro che per anni hanno manifestato insieme a Bassem nelle manifestazioni del venerdì, hanno partecipato alla manifestazione di venerdì 24 aprile per ricordarlo, per dargli l'ultimo tributo e per piangerlo. Altro lutto questa settimana a Ni'ilin, dove nonostante l'assassinio di 4 giovani del villaggio nei mesi scorsi, è stata aperta martedì 21 una mostra sull'Olocausto e dove abbiamo partecipato ad una unitaria "marcia per la vita" verso il muro della separazione. Abbiamo partecipato anche alla manifestazioni del venerdì contro il muro a Ni'ilin ed Um Salmuna. Sabato 25 aprile abbiamo cercato di unirci alla lotta a Saffa.
NI'ILIN
"Non di solo olocausto vivrà l'uomo"
Il Comitato popolare per la resistenza non-violenta contro il muro di
Ni'ilin invita a partecipare alla manifestazione "camminata per la vita" nel
giorno della memoria dell'Olocausto, martedì 21 aprile alle 14,00."
La mostra e la marcia sono state riprese da media locali ed internazionali.
http://www.ynet.co.il/articles/0,7340,L-3704234,00.html
A mo' di risposta:
Un parlamentare israeliano del partito Kadima, Otniel Schneller, ha
lanciato un appello per una manifestazione a sostegno dell'esercito di stanza
a Ni'ilin affinché i tribunali emettano ordinanze restrittive contro gli
anarchici quando protestano contro le barriere di sicurezza nei villaggi della
West Bank a Bil'in e Ni'ilin. Schneller ha dichiarato: "Ci dovrebbero essere
ordinanze di restrizione contro gli anarchici, così come ce ne sono nei
confronti dell'estrema destra durante la raccolta delle olive nella Samaria".
BIL'IN - BERLIN
Link al video di Israel Puterman
http://www.youtube.com/watch?v=VXRoAZkKqik sul funerale di Bassem Ibrahim
Abu Rahmeh il 18.04.09.
"Oggi 20 aprile a Berlino 100 persone hanno manifestato per protestare
contro l'assassinio di Bassem Abu Rahmeh ed in solidarietà con la resistenza
unitaria di palestinesi, israeliani ed internazionali contro l'occupazione.
La manifestazione è stata organizzata in un solo giorno da una coalizione
di diversi gruppi compresi Voce Ebraica per la Pace, ISM, IWPS, Anarchici
Contro Il Muro di Berlino, la Lega Internazionale per i Diritti Umani, la
sezione tedesca di Resistenza Internazionale alla Guerra [internazionale
antimilitarista] ed esponenti della comunità palestinese. I manifestanti si
sono riuniti nel cuore di Kreuzberg nella Heinrichplatz ed hanno portato foto
prodotte dal collettivo di fotografi israeliani Activestills che documenta la
resistenza contro il muro ma anche foto di Bassem e del suo assassinio. I
manifestanti poi hanno marciato sulla Oranienstrasse urlando il tedesco "Lunga
vita alla solidarietà internazionale", "Il muro deve cadere" e "Palestina
Libera, Libera Palestina". Ci sono stati dei comizi rivolti ai manifestanti ed
ai molti berlinesi lungo la strada, in cui si è fatto riferimento alla
resistenza unitaria in Palestina, all'assassinio di Bassem e si è sottolineata
la necessità della pressione internazionale contro il regime israeliano
dell'apartheid. Massiccia distribuzione di volantini sull'assassinio di Bassem."
Conferenza Internazionale di Bil'in
La 4^ Conferenza Internazionale sulla Resistenza Non-Violenta dedicata a
Bassem Abu Rahmeh si è svolta dal 22 al 24 aprile ed ha visto centinaia di
partecipanti da tutto il mondo e dalle regioni palestinesi.
Estratti dall'annuncio
Primo giorno:
Discorsi di benvenuto 09.30-10.30
- Eyad Burnat, dirigente del Comitato Popolare di Bil'in
- Salam Fayad, Primo Ministro di Palestina
- Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo
- Mairead Maguire, premio Nobel per la pace.
Tavola rotonda 10.40-11.40 - 10 minuti per ogni capo-delegazione, incluso
Adar Grayevsky, attivista di Anarchici Contro Il Muro
Altre informazioni su
http://www.bilin-village.org/english/conferences/conference2009/Fourth-Bilin-conference-on-grassroots-popular-resistance-in-April
Sempre più in basso sulla scala degli esseri umani
Venerdì sera è squillato il telefono. Era mia figlia. Voleva dirmi che
aveva saputo della morte di Bassem. Che una bomboletta di gas lo aveva colpito
al petto da breve distanza durante una manifestazione a Bil'in e che era
collassato di colpo. La voce di mia figlia era del tutto calma e consapevole.
Lei è fatta così. Non ha nessuna illusione sulla vita. E detesta
drammatizzare. Lavora con i tossicodipendenti e pazienti affetti da AIDS e sa
che esiste una lista di categorie di persone in questo paese che hanno perso,
agli occhi dell'opinione pubblica, il diritto ad essere considerati esseri
umani. Tra questa gente trasparente ci sono quelli percepiti come disgraziati,
che sono essi stessi causa della sfortuna che li colpisce. I Palestinesi sono
una delle categorie in questa lista - insieme ai tossicodipendenti, alle
prostitute, ai malati di AIDS. E' per questa ragione che lei si sente in
obbligo di stare dalla loro parte.
Una volta 2 anni fa, è tornata a casa dopo una manifestazione contro il
muro a Bil'in, ed ha raccontato che aveva conosciuto lì l'uomo più bello del
mondo. Due settimane dopo sono andato con lei a Bil'in per conoscere lui e la
sua famiglia. Mi ero portato come "rinforzo" mia cugina, Liliane, che era in
visita da noi dalla Francia e che era stata la prima nella nostra famiglia a
saltare il fosso e a sposare un arabo musulmano. Si era unito a noi anche un
fotografo, Dan Keinan, che ha scattato delle foto degli innamorati, di Bassem
e mia figlia, seduti sotto il pergolato della vigna di Zahara.
Zahara è la zia di Bassem. La sua casa è l'ultima del villaggio; dopo di
ché comincia il pendio verso il muro della separazione. Il pergolato è il
consueto luogo di riposo per i manifestanti dopo che hanno corso su e giù per
la collina, in fuga dalle granate di gas che i soldati gli tirano addosso.
Sotto la vigna sedeva anche la madre vedova di Bassem ed i parenti della
famiglia di Abu Rahmeh, che venivano da diverse parti: chi era lettore
all'università di at Al-Quds a Gerusalemme, chi attivista di partito, chi
imprenditore benestante che parlava benissimo l'ebraico.
Bassem promise che avrebbe imparato l'ebraico, così sarebbe stato più
facile venire a trovare mia figlia. Egli era orgoglioso del permesso
temporaneo che aveva avuto per lavorare in Israele. Infatti era un permesso di
viaggio riservato agli insediamenti ebraici nei territori, valido per 6 mesi.
Bassem mi ha fatto fare un giro del villaggio e mi raccontò delle case e delle
famiglie che ci vivevano. C'erano ricche case di gusto kitsch con tetti rossi
e c'erano semplici case popolari con il tetto piatto.
Bassem, 31 anni, veniva da una famiglia modesta. Non era un intellettuale,
ma aveva una naturale capacità alla leadership. Sono ritornato al villaggio
tante volte ancora e lo guardavo mentre calmava gruppi di giovani incazzati
vicino al muro della separazione, perché non provocassero i soldati. L'ho
visto mantenere l'ordine durante la storica manifestazione di un anno fa per
la sentenza della Corte Suprema che dava ragione agli abitanti del villaggio e
che sentenziava la restituzione delle terre rubate al villaggio durante la
costruzione del muro.
Quello fu un grande giorno per il villaggio. Venne pure il Primo Ministro
palestinese a tenere un discorso, insieme ad un gruppo di funzionari di
Ramallah. Tutti si misero spontaneamente a ballare. Bassem se ne stava in
disparte, impassibile, forse perché al pari di mia figlia non aveva nessuna
illusione e non gli piaceva fare drammi.
Infatti la sentenza della Corte Suprema non è che avesse valore da quel
giorno. Le manifestazioni contro il muro della separazione sono continuate
come sempre ogni venerdì. Dopo la preghiera nella moschea locale, il qadi, che
è anche il paramedico del posto, con indosso una fosforescente veste Rosso
Crescente e i manifestanti, che aspettano la fine della preghiera all'ombra
degli alberi nell'adiacente cimitero, si sono posizionati ai piedi della
collina del muro. Alla testa della processione marcia un uomo anziano, uno dei
fondatori di Fatah, che mi ricorda sempre mio nonno - uno degli anziani
dell'organizzazione sportiva sionista Maccabi, il quale era solito anch'egli
marciare alla testa della sfilata di apertura degli eventi del Maccabi nello
stadio di Ramat Gan.
Nel corso degli anni, il conflitto tra i manifestanti ed i soldati è
diventato una sorta di rituale con elementi di routine. Al di là del muro
staziona una fila di soldati senza espressione sul viso, con elmetti ed armi
cariche. Il loro comandante, seduto in una jeep dietro di loro, attraverso un
megafono invita i manifestanti ad andarsene.
E' chiaro fin dal principio che i manifestanti non hanno nessuna
possibilità contro i soldati e che la protesta è solo simbolica. Sulla collina
che sovrasta l'arena degli scontri che avvengono regolarmente tra i
manifestanti ed i soldati, si mettono le donne e gli operatori dei media; se
ne stanno lì come una sorta di pubblico a guardare i gladiatori senza
partecipare agli eventi. Eppure a volte, anche il pubblico diventa un attore
volente o nolente.
E' quello che una volta è successo proprio a me. Me ne stavo lassù a
guardare da lontano quello che succedeva, quando una granata di gas è caduta
vicinissima a me e le sue schegge mi hanno ferito al collo. Lo scorso venerdì
qualcosa del genere è successa ad una giornalista francese. Una scheggia di
granata le ha tagliato il viso. Bassem si era precipitato in suo aiuto ed
aveva urlato al soldato al di là del recinto di non sparare mentre la portava
via. Per tutta risposta il soldato ha caricato una granata di gas nel suo
fucile ed ha fatto fuoco sul petto di Bassem.
Finisce così la breve storia della vita di Bassem Abu Rahmeh, che era
bello, alto e carismatico, ma che aveva la sfortuna di trovarsi molto in basso
nella scala di valore delle categorie dell'umanità.
Un articolo dei mass-media
"Nelle manifestazioni in Cisgiordania contro il muro della separazione di
Israele ci sono stati 29 feriti venerdì 24 aprile, in seguito all'uso di
granate di gas e di proiettili di gomma da parte dei soldati della Forza di
Difesa Israeliana. Circa 1.000 palestinesi ed attivisti di sinistra hanno
protestato sulla strada del muro di sicurezza nelle città di Bil'in e Ni'ilin
in Cisgiordania.
Le fonti palestinesi dicono che tra i feriti ci sono giornalisti
palestinesi e membri della famiglia di Bassem Abu Rahmeh, che era stato ucciso
durante una manifestazione simile la settimana scorsa. Dodici manifestanti
sono stati feriti a Bil'in e 4 manifestanti feriti a Ni'ilin. Tredici i feriti
tra le fila dei soldati israeliani. Si tratta di ufficiali della polizia
israeliana e della polizia di confine leggermente feriti da pietre lanciate
contro di loro.
I manifestanti contano 10 persone ferite da proiettili di gomma, tra cui 3
attivisti israeliani [di Anarchici Contro il Muro - I.S.]. Tutti i feriti
riportano lesioni leggere ai piedi.
Abu Rahmeh, 31 anni, è stato ucciso la settimana scorsa durante una
protesta a Bil'in, che è stata un punto incandescente degli scontri tra
soldati e manifestanti anti-muro. Le fonti dell'esercito dicono che la granata
di gas che ha ucciso Bassem lo scorso sabato è stata sparata in violazione
degli ordini impartiti."
Bil'in 24.04.09 - link a video di Israel
http://www.youtube.com/watch?v=QEXrKU2m2wU ed al video di David
http://www.youtube.com/watch?v=Nz_i9B9Q7OU
Quando siamo arrivati al cancello del muro della separazione lo forze di Stato
hanno iniziato a lanciare i gas. Nonostante ciò, gli attivisti più tenaci non
si sono ritirati ed hanno costruito un monumento in memoria di Bassem sul
luogo in cui è stato ucciso lo scorso venerdì.
TEL AVIV
Giovedì sera 23 aprile, attivisti di Anarchici Contro il Muro ed altri
simpatizzanti hanno manifestato nel centro di Tel Aviv in solidarietà con Neta
Mishli. Le forze di Stato non hanno apprezzato ed hanno arrestato 2 dei nostri
compagni mettendoli in prigione per una notte.
Neta Mishli, 18 anni, di Tel Aviv, è stata nel 2008 una delle firmatrici
della lettera di rifiuto del servizio militare scritta dagli studenti
dell'ultimo anno delle scuole superiori, http://www.new.facebook.com/group.php?gid=46805270728
ed ha iniziato il suo primo periodo di reclusione il 23 aprile. Neta è
arrivata il 22 aprile nella base di reclutamento militare ed ha rifiutato di
arruolarsi. Per questo è stata condannata a 7 giorni di reclusione nella base
(le era stato detto che non c'erano celle per le donne nel carcere militare).
Comunque, il giorno dopo è stata di nuovo processata e condannata a 20 giorni
di carcere militare. Le è stato detto che l'Ufficio del Procuratore Militare
era in procinto di rinviarla a giudizio ancora una volta per la stessa
ragione.
Neta ha preparato la seguente dichiarazione al momento del suo ingresso in
carcere:
"Non intendo far parte di una organizzazione che commette crimini di
guerra, che toglie la vita a migliaia di civili innocenti, un'organizzazione
che, in nome dell'umanitarismo e della democrazia, costringe me ed i miei
coetanei a sacrificare un periodo della nostra vita ed a sacrificare le nostre
stesse vite, per una pace falsa, poiché nessuna pace verrà finché Israele non
decide di smettere la sua politica di guerra e si mette a lavorare per la vera
pace. Perciò, come piccolo passo verso la fine di questo ciclo di sangue, io
mi rifiuto di entrare nelle forze armate".
Neta Mishli dovrebbe uscire dal prigione il 10 maggio, ma probabilmente
verrà incarcerata nuovamente poco dopo.
UM SALMUNA
R.W. scrive:
"4 attivisti Israeliani e circa 15 internazionali si sono uniti agli oltre
30 Palestinesi per manifestazione settimanale contro il muro ad Um Salmuna.
Dopo un breve percorso il corteo ha raggiunto la barriera di filo spinato
messa dai soldati per impedire ai manifestanti di raggiungere le loro terre. I
manifestanti hanno cercato di superare la barriera e sono anche riusciti a
rimuoverla, ma sono stati bloccati con la forza dai soldati. Dopo i comizi
commemorativi per l'assassinio di Bassem Abu Rahmeh a Bil'in una settimana fa
e per il 64° anniversario della caduta del regime fascista in Italia, i
manifestanti hanno cercato di nuovo di superare la barriera, ma sono stati
violentemente respinti dai soldati, che hanno minacciato di arrestare gli
organizzatori non violenti della manifestazione nonostante i loro sforzi
continui ed efficaci per prevenire la violenza ed una sua esasperazione. Dopo
un breve confronto la manifestazione si è ritirata verso il villaggio e si è
sciolta."
SAFFA
Siamo stati invitati alla lotta unitaria a Saffa sabato 25 aprile:
Brevi videoclips dell'attacco dei coloni a Saffa l'8 aprile, nell'area
vicino a Beit Ommar. 11 persone colpite dai militari ma migliaia di
palestinesi hanno reagito.
http://www.youtube.com/watch?v=5yDKiX9_ocI
http://www.youtube.com/watch?v=RBJvFkLq0_Y
Sabato 25 aprile alle 9:30 contadini di Saffa (località nota anche come
Khirbet Saffa, tra Beit Ommar e Sourif) decidono di andare sulla loro terra
nei pressi dell'insediamento coloniale di Ayn per preparare la terra e le
coltivazioni di prugne e vite prima dell'estate.
Circa 10 attivisti sono partiti sabato mattina da Tel Aviv per unirsi agli
agricoltori palestinesi che tentavano di riprendersi le loro terre, in azioni
coordinate dal PSP e da Ta'ayush. Era prevista un'azione a Saffa, nei pressi
di Bat Ayin (una colonia notoriamente pericolosa), e un'altra a Hebron. In
entrambi i luoghi c'era un gran numero di poliziotti in attesa presso i
checkpoints più vicini. La polizia diceva di essere presente per prevenire
l'arrivo di provocatori, con il quale termine intendono dire gli attivisti
solidali che accompagnano gli agricoltori. La polizia non è riuscita del tutto
nel tentativo di impedire l'arrivo degli attivisti, riuscendo solo a
ritardarlo. Una buona notizia: gli agricoltori a Saffa sono riusciti a
lavorare le loro terre anche senza l'aiuto degli attivisti israeliani.
Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Sito in italiano su Anarchici Contro il Muro:
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