Comunicato stampa
Ancora una strage scampata. L'incidente a Tamai di Brugnera che ha visto un F-16 in avaria della Base di Aviano sganciare due serbatoi sopra a un casolare di campagna, distruggendo parte del tetto, macchinari, spargendo sulla zona il carburante a composizione segreta, ed arrivando a pochi metri dove un bambino giocava non è che l'ennesimo che la popolazione subisce tra friuli, veneto e trentino.
In mezzo a questi gravi "effetti collaterali" come si chiamano in gergo militaresco vi sono una miriade di danni causati dall'attività della base di Aviano come l'inquinamento acustico, delle falde e dell'aria, la costruzione di alloggi e viabilità ad hoc per servizi e attività che saranno poi dismesse o comunque inservibili.
E mentre il Comando dell'aviazione USA verifica la possibilità di spostare gli F-16 in Polonia e tutti i danni, compresi i morti ammazzati, non sono di giurisdizione italiana, come si è affrettato a dire il Procuratore Delpino, a testimoniare che "tutto possono e nulla devono" si continua a subire passivamente questi giochi mortiferi invece di fare buon uso di esperienze e strumenti di partecipazione che possiamo usare già oggi.
Come Comititato Unitario contro Aviano 2000 abbiamo organizzato un convegno internazionale a cui è seguito un libro che propone esempi di come sia possibile intraprendere una conversione preventiva su più livelli, nel coinvolgimento delle popolazioni locali a primi ma determinati passi amministrativi comunali e regionali per progettare un futuro senza base cioè senza danni ambientali e senza stragi di civili e soprattutto riqualificando i lavoratori civili della base, sostenendo l'occupazione con un progetto di cittadella del fotovoltaico all'avanguardia in tempi di crsi ecologica ed economica e aumentando la qualità della vita di tutti gli abitanti.
Quando la dignità ed il coraggio prenderanno il posto della rassegnazione?