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Il futuro del movimento dei lavoratori in USA

category nord america / messico | lotte sindacali | opinione / analisi author Friday August 26, 2005 02:12author by Patrick Star - Northwest Anarchist Federation Report this post to the editors

La proposta di ristrutturazione della AFL - CIO

Il declino del sindacalismo negli USA lo si avverte nel declino dei livelli di vita. I salari non stanno al passo con l'aumento del costo della vita. C'è una crisi evidente nel movimento dei lavoratori, i quali sono chiamati a dover trovare strategie che saranno la base per un eventuale ripresa dell'organizzazione sindacale nei luoghi di lavoro. Quei conservatori aristocratici del SEIU (Service Employees International Union) pensano di poter risolvere loro i problemi dei lavoratori. La loro proposta punta ad una ristrutturazione della AFL-CIO. Può apparire una proposta radicale che porti ad un risveglio nel movimento operaio, tuttavia in realtà essa assume tutto il significato di una ristrutturazione burocratica del movimento sindacale.


Non prendete la pillola viola

Ovunque, dalle pagine del New York Times alle mense delle fabbriche, si discute seriamente del futuro del movimento sindacale in USA. Uno sguardo alle statistiche e si capisce da dove viene tanta preoccupazione. Nel 1948 il 31,8% dei lavoratori era organizzato sindacalmente, ma il declino è iniziato già negli anni 60. Nel 1980 era sindacalizzato solo il 23,2% dei lavoratori e nel 2004 solo il 12,5% della forza-lavoro USA è iscritta ai sindacati.

Il declino della sindacalizzazione è un sintomo del peggioramento delle condizioni di vita negli USA. I salari non stanno al passo dell'aumento dei prezzi ed il movimento sindacale non riesce più a fissare degli standard per salari, indennità e condizioni generali di lavoro. Il problema è semplice: i lavoratori hanno bisogno di organizzarsi. Tuttavia la soluzione che si propone non viene dai lavoratori, bensì da un'aristocrazia di funzionari che pensa di poter risolvere una simile crisi tramite le statistiche e strategie altisonanti studiate a tavolino da persone che a malapena han lavorato un sol giorno nella loro vita, persone che non conoscono soprattutto i problemi che i lavoratori devono affrontare nei luoghi di lavoro. Il movimento sindacale è in crisi ed i lavoratori dovranno trovare le strategie per dare sostegno ad una eventuale ripresa dell'organizzazione operaia.

La soluzione calata dall'alto

Quei conservatori ed aristocratici dei dirigenti del SEIU, gente che non ha mai dovuto pulire per terra per vivere, pensano di avere in mano la soluzione per i lavoratori. Andy Stern (vecchio sacco di soldi del New England) se ne è venuto fuori con una proposta chiamata "Uniti per vincere". Questa proposta prevede una ristrutturazione della AFL-CIO. I punti principali di questa proposta vertono sull'organizzazione sindacale nella grande industria, sulla intensità sindacale e su maggiori investimenti per l'attività organizzativa. Sebbene queste possano apparire delle buone idee, vi sono dei problemi che vanno evidenziati. Innanzi tutto vanno enucleati i due punti principali della proposta del SEIU:
  • Garantire alla AFL-CIO l'autorità di richiedere una contrattazione coordinata e di accorpare o revocare statuti sindacali, di trasferire delle responsabilità a quei sindacati per i quali quell'industria o settore costituisce per essi un'area primaria di forza, infine impedire qualsiasi accorpamento che potrebbe in seguito dividere la forza dei lavoratori.
  • Ridurre del 50% le quote sindacali dovute alla confederazione AFL-CIO se i sindacati di categoria mettono il 10% del loro budget nell'attività di organizzazione di nuovi settori di lavoratori.

Queste proposte possono sembrare radicali ed in grado di creare una ripresa nel movimento sindacale, tuttavia tutto ciò che esse mettono in campo è solo una ristrutturazione del movimento sindacale. Il primo punto fondamentalmente non è che una misura per impedire che vi siano sindacati che si prendano gli iscritti di altri sindacati, oppure, un modo per quei sindacati come il SEIU di giustificare la caccia agli iscritti in corso contro il sindacato AFSCME (American Federation of State, County and Municipal Employee's) per far confluire ufficialmente gli iscritti di quest'ultimo verso il SEIU. Il primo punto creerà sindacati dell'industria più grandi e distruggerà quelli piccoli, come pure metterà uno stop a sindacati come lo United Auto Workers che sta organizzando i lavoratori dell'università. Può sembrare una ragionevole riorganizzazione ed una rifocalizzazione dell'organizzazione sindacale rispetto al settore di riferimento, tuttavia non si prende in considerazione ciò che i lavoratori vogliono nonchè l'evidente e semplice fatto che i lavoratori si organizzano in base alla loro autonoma attività e non solamente in base agli sforzi degli organizzatori sindacali.

Il secondo punto significa semplicemente che i sindacati dovrebbero mettere più soldi nell'attività organizzativa e meno nei servizi per gli iscritti. Certo, sarebbe bello che le quote sindacali andassero a finanziare le attività organizzative piuttosto che i grassi stipendi dei funzionari sindacali. Tuttavia, c'è un fatto: di quale tipo di attività organizzative si sta parlando? Il SEIU ama organizzare i padroni, non certo i lavoratori. Fa fede il caso della loro campagna Giustizia per i Portinai. Invece di cercare di organizzare tutti i portinai in città, il SEIU fa pressioni sui proprietari dei palazzi perchè diano contratti di pulizia alle compagnie sindacali dei portinai. Il sindacato UBC (United Brotherhood of Carpenters) fa la stessa cosa. Gli organizzatori dell'UBC fanno pressioni su appaltatori non sindacalizzati perchè firmino con l'UBC tramite un picchettaggio subalterno.

Per esempio a Portland, nell'Oregon, l'UBC sta picchettando davanti alla U.S. Bank Tower perchè lì ci sono carpentieri non sindacalizati che stanno facendo il lavoro di miglioramento abitativo nell'edificio. I sindacalisti dell'UBC stanno cercando di portare il proprietario del palazzo a servirsi di un appaltatore affiliato all'UBC invece dell'appaltatore non-sindacalizzato, la Russell Construction. Non si dovrebbe omettere inoltre di dire quanto sia vergognoso il metodo, altrettanto vergognosamente spacciato per attività organizzativa, denominato ripresa del mercato. Insomma l'UBC dà i miei soldi, la mia trattenuta sindacale, agli appaltatori del sindacato, di modo che questi possono subappaltare a meno i contraenti non sindacalizzati per il lavoro da fare. Insomma io sono un iscritto al sindacato e mi compro il mio diritto al lavoro grazie al sindacato (quasi 20 dollari alla settimana)!!

Questi sono i modelli di organizzazione usati da quei sindacati cosiddetti "in prima linea" nel movimento sindacale in termini di capacità organizzative. L'aristocrazia sindacale sembra aver dimenticato da dove proviene la forza dei lavoratori, da ESSI STESSI, da NOI!

La Coalizione "Cambiare per vincere"

Un mese prima del congresso di luglio della AFL-CIO, circa 6 sindacati aderirono alla coalizione Cambiare Per Vincere. I firmatari promotori erano gli stessi della proposta Uniti Per Vincere. Mettere più soldi nell'attività organizzativa. Come già detto sopra, la questione fondamentale è di quale tipo di organizzazione si tratti e se è questa la vera organizzazione operaia. E la risposta non può essere che una: NO.

Alla fine di luglio, i Teamsters, il SEIU e l'UFCW sono uscite dalla AFL-CIO. UNITE-HERE, The Laborers e The United Farm Workers, tutti aderenti alla nuova coalizione hanno minacciato di lasciare la AFL-CIO, ma al tempo stesso, si fanno i loro conti.

La coalizione Cambiare Per Vincere è comunque una novità. Nei prossimi 6 mesi avremo modo di vedere cosa ha da offire, ma ci sono molti dubbi sul fatto che essa possa cambiare radicalmente il movimento sindacale. La struttura della coalizione Cambiare Per Vincere è tutt'altro che democratica al pari della AFL-CIO e, per dio, non c'è stata nessuna votazione degli iscritti sull'affiliazione alla coalizione. Andy Stern e Jimmy Hoffa jr., con l'approvazione dei rispettivi organismi esecutivi nazionali e senza sentire la base sindacale a livello locale, hanno preso la decisione affatto democratica di uscire dalla AFL-CIO e di aderire alla coalizione. Non vi è stata alcuna votazione democratica degli iscritti ai sindacati della colazione sulla loro affiliazione alla coalizione stessa. Ancora una volta, è l'aristocrazia sindacale che sta decidendo sul futuro del movimento dei lavoratori e non noi iscritti di base.

Una volta i lavoratori sentivano che avevano il potere di incidere radicalmente sull'economia e sulla struttura politica degli Stati Uniti. Negli anni '30 i lavoratori si auto-organizzavano e creavano le loro proprie organizzazioni, i loro propri sindacati. Negli anni '30 c'è stata la più importante spinta organizzativa sindacale mai vista negli USA. E se si guarda attentamente a come questi padri del movimento sindacale riuscivano nei loro intenti, si scopre che il loro segreto stava nella auto-organizzazione. Essi erano il potere operaio all'opera, usando l'azione diretta, gli scioperi, ed in generale la determinazione di far agire il loro potere economico; quei lavoratori usavano il loro potere reale per migliorare le loro condizioni di vita. Dopo gli anni '30, le statistiche rivelano ancora una forte militanza sindacale dei lavoratori nuovamente organizzati nel prendere l'iniziativa per mantenere ed aumentare la loro forza. Nel 1945, scioperarono 1.435.000 lavoratori. Nel 2004 appena in 171.000 hanno fatto dei picchettaggi per mantenere e migliorare i rapporti di forza.

Sono molti i fattori che interagiscono in questa grave crisi della nostra forza. I due fattori che vengono percepiti come più importanti da molti militanti sindacali sono la compiacenza dei lavoratori nell'accettare quella mentalità da classe-media per cui ciò che conta nella vita è possedere 2 automobili, una casa in area residenziale, e dei passatempo divertenti; il Sogno Anericano, mentre il secondo fattore è la mancanza di controllo sui nostri sindacati a causa della loro "vecchia e buona" struttura nelle mani di dirigenti (l'aristocrazia sindacale) che provengono da classi più agiate, vedi il caso di Andy Stern.

Come è stato dimostrato dalle esperienze degli anni '30, siamo noi militanti sindacali di base quelli che hanno il potere di trasformare una crisi in una ripresa. Dobbiamo sviluppare strategie di organizzazione dei lavoratori che ci ridia potere nei luoghi di lavoro e non solo la ricerca di un accordo da contrattazione collettiva. E' giunto il tempo di liberarci della disperazione che alberga in noi per iniziare a mettere in atto una militanza sindacale basata su tattiche e strategie che sviluppino il potenziale per una ripresa della nostra forza sindacale. Non pretendo di sapere quali siano le risposte, ma quello che so è che dobbiamo guardarci intorno ed agire. Una ripresa del Movimento Sindacale ci sarà molto probabilmente alla fine di una crisi economica che richiederà anni di sviluppo e di stenti prima che i lavoratori alzino la testa e comincino a lottare. Dobbiamo preparare il telaio strutturale militante che potrà agevolare questa ripresa. Il che significa provare delle tattiche, costruire organizzazioni di base di militanti sindacali, e riconoscere che non è un lavoro che si fa in un giorno. Abbiamo tempo, dobbiamo avere una visione strategica di fondo oppure ci perderemo nella apparente futilità del giorno per giorno.

Patrick Star fa parte del Firebrand Collective, il quale a sua volta fa parte della Northwest Anarchist Federation. È anche attivista sindacale di base della UBC-United Brotherhhod of Carpenters, Local 247.

Ndt:
SEIU (Service Employees International Union), quella del film Bread & Roses,
UFCW (United Food & Commercial Workers) che organizza i lavoratori dei supermercati e del settore alimentare,
HERE (Hotel Employees and Restaurant Employees) che organizza i lavoratori di alberghi e ristoranti,
Teamsters, sindacato dei camionisti guidato dal figlio di Jimmy Hoffa (alla cui vita si ispira il film FIST).

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali

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