Lettera dalla Grecia
di un anarchico su posizioni di classe
Cosa ne sarà di questo movimento? Dipende (come sempre) dal movimento stesso, dalla capacità dei suoi partecipanti di vedere oltre quello che hanno già acquisito, di valutare i modi ed i mezzi con cui questa lotta può andare avanti. [English]
Lettera dalla Grecia
Cari compagni, non andrò a lavorare fino a lunedì, per cui ho tempo per poter dire alcune cose sulla maggioranza del movimento anarchico greco.
Questa maggioranza si rifà ad una vaga idea dell'anarchismo; per queste persone le grandi differenze tra Proudhon, Bakunin, Malatesta, Cafiero, Kropotkin, Camillo Berneri, Bookchin e così via sono solo una questione di dettagli. E perché mai? Perché dopo aver letto qualche opuscolo anarchico, pensano che non c'è bisogno di leggerne ancora e tanto meno di esaminare con più attenzione il pensiero di ciascuno dei teorici anarchici di cui sopra. Inoltre questi anarchici pensano di "sapere" tutto dopo aver letto solo una manciata di opuscoli! E chi sono quelli che invece non sanno niente? Tutta la popolazione greca ovviamente (meno 200 persone)!!
Questi anarchici ritengono che non c'è bisogno di una teoria, ma solo di azioni violente per radicalizzare ogni rivolta sociale. Per loro, la sola attività che abbia importanza è l'azione violenta - l'unica vera azione!
Di cosa stiamo parlando dunque? Di anarchici ignoranti (che non pensano prima di agire, non riflettono dopo aver agito e non si curano delle conseguenze delle loro azioni), sostenitori di un anarchismo che non è mai esistito (essi non sono individualisti, nemmeno sindacalisti, neanche comunisti - essi sono semplicemente "anarchici"), fautori della violenza come unica soluzione per tutti i "problemi" ed elitari (in quanto essi solo "sanno", e tutti gli altri "non sanno").
Infatti, grazie alle azioni demenziali di questi anarchici, lo Stato greco non ha bisogno di ricorrere ai provocatori. La loro partecipazione alle manifestazioni conduce sempre ad un loro scontro con la polizia ed al conseguente disperdersi dei manifestanti. Degli obiettivi delle manifestazioni poi a loro non gliene frega un accidenti.
Probabilmente queste mie parole possono risultare strane, ma corrispondono alla realtà. E questo è solo il 10% di quello che si può dire su di essi, se vi raccontassi tutta la "storia".
Per quanto riguarda la sollevazione sociale dei giorni passati, non posso che esserne felice, dato che finalmente dopo molti anni ho l'opportunità di poter scrivere su una rivolta sociale. Subito dopo l'assassinio del giovane Alexandros, in solo poche ore, sono state organizzate manifestazioni in tutta la Grecia, tramite gli SMS dei telefonini, con la partecipazione di giovani ed anziani, di studenti e di lavoratori, di famiglie con i loro figli, di Greci e non-Greci, di insegnanti con i loro alunni (ragazzi e ragazze di 12 anni), di soldati e civili, e così via. In poche ora tutte le barriere che tengono divisa la classe lavoratrice erano scomparse!!
Gli scontri con la polizia in questo caso (mi riferisco agli scontri violenti di sabato, domenica e lunedì mezzogiorno) sono stati violenti per forza di cosa, per poter permettere alla manifestazione di proseguire - si tratta della violenza minima necessaria per raggiungere uno scopo specifico. Proprio dopo l'assassinio, i manifestanti hanno lanciato appelli all'opinione pubblica perché si unisse a loro in un'azione di solidarietà, di auto-rispetto e di resistenza alla pericolosa situazione creata dai 2 partiti al governo. Molti manifestanti hanno occupato la televisione e le stazioni radio per lanciare questi appelli. Il giorno dopo a scuola tutti gli studenti si sono presentati vestiti a lutto. In solo due giorni e mezzo era stato creato un grande movimento!
Allo scopo di dividere questo movimento, la classe dominante ha deciso di ritirare le forze di polizia dalle strade di ogni città ed ogni paese fin dal lunedì sera, nella speranza che la solita azione (la violenza demenziale) dei soliti 200 anarchici avrebbe generato la paura tra i manifestanti, timore nell'opinione pubblica per la sorte dei negozi, delle automobili, paura nelle famiglie per i lori figli in manifestazione, nonché discordie all'interno del movimento sulla "quantità" necessaria di violenza e così via.
Per fortuna il movimento si è espresso senza pause come hanno mostrato gli incendi della notte di lunedì, ed il martedì le scuole, i college ed i politecnici erano già stati occupati al fine di garantire il carattere sociale del movimento.
Sfortunatamente sono arrivate le vacanze di Natale e nessuno sa cosa accadrà il primo di gennaio quando le scuole riapriranno i cancelli.
Per favore, leggete attentamente i comunicati degli anarchici greci. La maggior parte di loro sono rivoluzionari parolai che devono giustificare le loro demenziali azioni violente.
Cosa ne sarà di questo movimento? Dipende (come sempre) dal movimento stesso, dalla capacità dei suoi partecipanti di vedere oltre quello che hanno già acquisito, di valutare i modi ed i mezzi con cui questa lotta può andare avanti. Per fortuna continuano gli appelli verso altre parti della classe lavoratrice perché si unisca al movimento al fine di allargarne gli obiettivi in modo dinamico.
Così dipende anche (come sempre) dalla determinazione di queste componenti della classe operaia nel "trasferire" la lotta all'interno dei luoghi di lavoro e sul territorio. Altrimenti, se questo non succede e se non vi è un'espansione dinamica del movimento, presto o tardi, esso diventerà "sterile", e resterà nient'altro che un ennesimo movimento di studenti, destinato a perire. Tutto ciò non è accademia. Lo abbiamo visto succedere già molte altre volte...
il vostro compagno
Spyros
Nea Smyrni - Atene - Grecia 31-12-2008
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali